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Castelli romani senza librerie e musei

Libri

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Nei Castelli Romani gli spazi dedicati alla cultura sono sempre meno. I musei sono pochi. E ancora non si riesce a valorizzare in modo adeguato un patrimonio culturale vasto e importante. Ciampino, ad esempio, è del tutto privo di una struttura museale. Marino utilizza il museo comunale per mostre di pittori contemporanei e di rassegne fotografiche, dimenticandosi poi di esporre un affresco romano del II sec. d.c. che giace da anni in una cantina privata. Nemi e Grottaferrata posseggono siti archeologici splendidi ma troppo poco sponsorizzati. A Velletri ci sono reperti molto famosi di età romana, citati spesso nei manuali di storia dell'arte, come il «sarcofago delle fatiche d'Ercole» o la «testa di Afrodite», che andrebbero valorizzati e fatti conoscere al grande pubblico. Nell'area castellana sono poche anche le librerie. In alcune zone si contano sulle dita di una mano. In altri territori sono completamente assenti, a dimostrazione di quante siano poche le persone che nell'area leggono libri. A Santa Maria delle Mole, dove risiedono migliaia di cittadini, non esiste una libreria. Per tutto il Comune di Ciampino c'è un solo negozio che vende libri accanto a gran numero di centri estetici e parrucchieri. Ad oggi la maggior parte della gente preferisce infatti farsi la messa in piega o un massaggio piuttosto che investire il proprio denaro per l'acquisto di un bel libro. Questa tendenza ad anteporre il corpo alla mente è confermata poi da una ricerca effettuata dalla Provincia di Roma. L'indagine ha messo in evidenza l'indice medio di scolarità nei Castelli Romani, rivelando un valore molto al di sotto del trend registrato nella Capitale. Se a Roma il 46 per cento della popolazione ha il diploma di scuola media-superiore, nei Comuni castellani difficilmente si raggiunge questo traguardo. A Velletri si è infatti registrato un indice di scolarità pari al 33,79%, A Genzano al 35,07%, ad Albano laziale al 37,51% e a Marino al 39,05. Grottaferrata si è classificato come il Comune «più colto», superando anche la Capitale con il 55% circa dei suoi abitanti che possiede un diploma di scuola superiore. Frascati e Ciampino «se la sono cavata» mostrando un indice di scolarità rispettivamente del 40,89 per cento e del 42,08 per cento.

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