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Sanatoria per i circoli "mondiali"

Impianto sportivo ZERO9 (via Cina) posto sotto sequestro (Foto Gmt)

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Via i sigilli almeno per otto delle quindici strutture poste sotto sequestro per abusivismo dalla magistratura, già dalla prossima settimana. È questa la soluzione alla quale sta lavorando l'assessore capitolino all'Urbanisitica, Marco Corsini con il capo di gabinetto del Campidoglio, Sergio Gallo, in accordo con il procuratore della Repubblica Giovanni Ferrara e il sostituto Sergio Colaiocco, titolari dell'inchiesta che giovedì scorso ha portato al sequestro di undici strutture realizzate per i Mondiali di Nuoto e all'iscrizione nel registro degli indagati di trenta persone tra le quali Giovanni Malagò e i commissari straordinari Angelo Balducci e Claudio Rinaldi. Spetterà ora al Comune valutare, caso per caso, se vi siano i presupposti di sanabilità dei lavori svolti in otto circoli sportivi, dei quindici già sequestrati dalla magistratura. I titolari dei circoli privati dovranno invece formalizzare l'intenzione di «mettersi in regola» pagando gli oneri concessori dovuti al Comune (circa 5 milioni di euro). Al di là dell'intenzione politica, ribadita ieri anche dai presidenti dei Municipi più coinvolti nel sequestro degli impianti sportivi, Pasquale Calzetta (XII), Andrea Catarci (XI) e Giacomo Vizzani (XIII) con l'annuncio di una mozione nei rispettivi parlamentini per la riapertura dei circoli, serve ora un atto amministrativo che regolarizzi l'intera vicenda. Mentre sui risvolti penali la magistratura andrà avanti. E di «sanatoria» parla anche il delegato allo Sport del Campidoglio Alessandro Cochi: «La sanatoria non ci fa piacere, ma potrebbe avvenire per forza di cose per concedere la facoltà d'uso agli impianti a cui sono stati apposti i sigilli». Soddisfatto il sindaco Alemanno che è tornato ad assicurare «la piena collaborazione dell'Amministrazione, per quanto di competenza, con gli organi inquirenti per fare in modo che si possa procedere al più presto al dissequestro delle strutture sportive, restituendole così alla cittadinanza».

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