«Salvo grazie a una chiamata sul cellulare»
Misono fermato per togliermi il casco e rispondere e proprio in quel momento c'è stata l'esplosione. Se non mi fossi fermato, adesso non so se potrei raccontarlo: ero a 50 metri dal luogo della tragedia. Ringrazierò per tutta la vita la persona che mi ha telefonato». È un uomo di 35 anni, alto, con un fisico robusto, a ricordare come si è salvato la vita pochi istanti prima della deflagrazione. Grazie a uno squillo è riuscito a tornare a casa senza un graffio. «Abbiamo sentito un boato incredibile con uno spostamento d'aria che ha fatto tremare i palazzi vicini, pensavamo fosse scoppiata una bomba, è stato il panico», racconta invece Gianni M., che vive a 150 metri dall'appartamento esploso. «Mi hanno detto che il boato - ha aggiunto l'uomo - è stato sentito anche a un chilometro di distanza. Siamo scesi tutti per strada, volevamo capire cosa fosse successo. Quando sono arrivato mi sono trovato davanti una scena incredibile: due appartamenti completamente rasi al suolo». «Ero a letto, stavo leggendo quando ho sentito un botto fortissimo, i vetri sono scoppiati e i muri hanno tremato: abbiamo pensato a un attentato e siamo fuggiti», ricorda invece Vera, una donna che abitava al piano terra dell'edificio esploso. «Siamo scesi in strada - ha continuato Vera - tutti i condomini gridavano e abbiamo visto che l'appartamento di Peppino (Giuseppe E. ndr) era completamente sbriciolato. Sono stati momenti di terrore, tanto che alcuni dei condomini della palazzina hanno chiuso la porta di casa lasciando le chiavi all'interno». «La mia macchina è distrutta - ha riferito una ragazza - e le forze dell'ordine mi hanno detto che non so quando prenderò un risarcimento e quanto mi daranno, sono disperata, l'avevo appena comprata». Au.Par.