«In città traffico e insofferenza alle regole»
Cosac'è dietro questo comportamento? Franco Ferrarotti, sociologo di fama internazionale che nelle sue ricerche ha sempre dedicato una attenzione particolare alla città di Roma, sgombra subito il campo da facili intuizioni: «Pensare solamente che i romani si comportino in questo modo perché confidano nell'impunità sperando di non incorrere in una multa, è troppo evidente per essere vero fino in fondo». E allora, perché non pagare? «C'è un problema di insofferenza alle regole che è un fenomeno direi tipicamente italiano, o meglio di tutta la cultura mediterranea e non solo proprio della città di Roma. Ma c'è soprattutto il non credere seriamente al concetto dei divieti. In questo caso la multa è considerata solo come un "avviso di pericolo", una specie di cartellino giallo, e non come una sanzione vera e propria che implica per forza un pagamento, perché poi ci si affida ai ricorsi o si spera nei condoni. In poche parole si cerca di non pagare». Quanto conta il rispetto delle istituzioni in questo atteggiamento? «Molto. A Roma parlerei però piuttosto di sfiducia verso certi regolamenti che hanno anche come loro caratteristica quella di cambiare troppo spesso e perciò di non essere ritenuti affidabili». A proposito di cambiamenti, nella nuova tariffazione sulle strisce blu sono aumentate le aree di sosta gratuita e sono state introdotte tariffe agevolate per la sosta di breve o lunga durata. Questo non dovrebbe far diminuire la percentuale di evasori? «Non necessariamente. I cambiamenti vanno maturati e questo che lei ha citato è un cambiamento. Ma andrebbero soprattutto anche discussi con la cittadinanza e non soltanto "imposti". Anche perché questa è una materia molto delicata. Tocchiamo, infatti, il traffico, il problema dei problemi a Roma». Insomma è come se il cittadino pensasse prima aiutami negli spostamenti quotidiani e risolvi il problema della mobilità e poi in caso chiedimi di pagare il parcheggio? Non è troppo comodo così? «Non credo sia esattamente così, nel senso che non so se scatti di preciso questo meccanismo. Ma certo quando si impongono delle regole in una materia che il cittadino considera di estrema delicatezza, come appunto il traffico, o semplicemente quando si tratta di cambiamenti che incidono sui campi quotidiani, si rischia di indisporre il cittadino». Dam. Ver.