Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

"Non aprite il centro sterilità dell'ospedale S. Andrea"

Ospedale Sant'Andrea (Foto Gmt)

  • a
  • a
  • a

«Mi auguro che il reparto per la fecondazione assistita dell'ospedale Sant'Andrea non apra mai, altrimenti diventerebbe un centro di illusione per le coppe sterili». Non usa mezzi termini il professor Severino Antinori, presidente dell'associazione mondiale di medicina della riproduzione Warm, nell'opporsi a dare il via all'apertura del centro di riproduzione assistita per la cura della sterilità del nosocomio in via di Grottarossa. «Uno dei motivi che mi porta a dire che quel centro deve rimanere chiuso - ha affermato il professor Antinori - è anche il fatto che i risultati degli interventi sarebbero una bruciante delusione per le pazienti e andrebbero quindi a danneggiare il loro stato psicologico». Secondo il professore, nelle strutture sanitarie pubbliche e in alcune private che ci sono sul territorio laziale, i risultati positivi si aggirerebbero tra il 4 e l'8 per cento. In altre strutture private, di alto livello, invece, la percentuale raggiungerebbe il 35-40 per cento. «I soldi usati per aprire reparti negli ospedali potrebbero essere usati per le convenzioni. Ho chiesto più volte al presidente della Regione Piero Marrazzo la convenzione necessaria per poter permettere a chi non ha disponibilità economiche o assicurazioni sanitarie di coronare il sogno di avere un figlio. Ma fino ad oggi nessuna risposta. Quei soldi spesi per aprire diversi centri ospedalieri non potevano essere usati per questo scopo?», sottolinea il professor Antinori. E ancora: «Apprezzo l'interrogazione del senatore Domenico Gramazio, ma per aiutare queste coppie servono centri con determinati requisiti e il S. Andrea non lì ha». «Abbiamo presentato un esposto in procura due giorni dopo l'inaugurazione del centro, lo scorso gennaio, per chiedere chiarimenti sull'apertura del centro - spiega il difensore del professore, l'avvocato Mauriglio D'Angelo - e come il S. Andrea, e altri centri privati, possano aver ottenuto l'autorizzazione dalla Regione quando la legge 20 del 2004 è stata sospesa. Sul caso sta indagando un pool di magistrati romani». Per il prossimo 24 ottobre, comunque, il professor Antinori ha organizzato a Roma un convegno «per spiegare le carenze della sanità laziale».

Dai blog