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E i disturbi alimentari arrivano alle elementari

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Ese la ragazza proviene anche da una famiglia agiata e colta, il rischio potrebbe anche essere maggiore. A dircelo è uno studio svedese dell'Istituto Karolinska, pubblicato sulla rivista Usa «American journal of epidemiology» che ha esaminato i dati relativi a 13.000 donne nate tra il 1952 ed il 1989 e alle loro famiglie «le ragazze che vanno bene a scuola e provengono da famiglie con un alto livello di istruzione sono a più alto rischio di sviluppare disordini alimentari quali anoressia o bulimia». Ma si può essere anoressiche anche a 8 anni, o addirittura a 7, perché la malattia, che ha punte tra i 14 e i 16, ormani non si accanisce più sulle adolescenti ma anche sugli alunnni delle elementari. A finire nella rete dell'anoressia sono sempre più le ragazze che, già a 7 anni, considerano il loro corpo inaccettabile perché diverso da quello di modelle magrissime. «Nella popolazione di pazienti rappresentano il 92% contro l'8% circa dei maschi», precisa l'esperta di disturbi del comportamento alimentare, Maria Gabriella Gentile. Bambine che spesso hanno difficoltà di comunicazione e di relazione con la famiglia. «Dicono di non riuscire a deglutire, alcune arrivano ad aver paura del cibo», racconta l'esperta. I segnali della malattia, però, spesso vengono ignorati. I pasti possono durare anche due ore, con scarsi risultati, le quantità di cibo si riducono, la scelta degli alimenti si fa iperselettiva. Ma il dato emerso con chiarezza è quello di un legame tra l'alto livello di istruzione sia delle famiglie di provenienza che delle giovani stesse, e l'incidenza di questi disturbi alimentari. «Il risultato è che si crea un forte squilibrio: il cibo assimilato non è adeguato alle esigenze nutrizionali. Il peso si ferma o comincia a scendere», prosegue l'esperta. Una situazione aggravata dal fatto che «la diagnosi arriva in ritardo per la metà dei pazienti e i rischi che si corrono a questa età sono molto più alti. E l'attesa diventa pericolosa». I disturbi del comportamento alimentare possono portare al blocco della crescita e compromettere anche la sviluppo in altezza. «Un fenomeno osservato nelle due Coree, dove a Nord, Paese denutrito, i ragazzi sono 8 centimetri più bassi e le bimbe 6 centimetri rispetto ai coetanei cresciuti a Sud, paese normonutrito». Mai sottovalutare, insiste la specialista. Perchè di anoressia si può anche morire. Un 5% di pazienti, secondo le stime nazionali, non ce la fa.

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