Pulizia della città, ecco la vera scommessa
Ai piedi del cassonetto di via dei Conciatori, ad Ostiense, c'è un piccolo tavolo traballante che spicca tra buste di plastica, cartoni e sacchi della spazzatura abbandonati in terra da chi non trova alternativa, visto che i due secchioni per la raccolta differenziata sono pieni all'inverosimile. Su via Ostiense, proprio di fronte al Palazzo della Prefettura, la serie di cassonetti allineati per la raccolta di materiale vario sono già stracolmi alle 9 della mattina. Dall'Aurelio alla Magliana, dall'Esquilino al Flaminio, le strade sono sporche, gli spazi verdi ricettacoli di immondizie, quando non ci sono erbacce che spuntano dai marciapiedi, deiezioni canine, bottiglie lasciate in terra, materiali ingombranti abbandonati. In via Accursio, XVIII Municipio, uno dei nove Municipi dove è già in vigore un nuovo modello di servizio che prevede una pulizia più intensa (anche se non specificata strada per strada sul sito dell'Ama come invece accadeva qualche settimana fa), c'è la Posta e l'uscita della fermata metro Cornelia. Si tratta quindi di una zona molto frequentata che necessita di una pulizia approfondita. Invece la strada è sempre sporca, le cartacce sono visibili fin dalla prima mattinata, i cestini dell'immondizia sono spesso pieni. «Impossibile fare la differenziata – si lamenta Giorgio Passi, un residente – i secchi sono rotti e pieni di materiale non differenziato». Altro quartiere, stesso panorama. In via di Santa Croce in Gerusalemme, a Porta Maggiore, camminare con i sandali è una prova di coraggio. Si inciampa su cartacce, deiezioni canine, fogliame vario. In via di Porta Labicana, a San Lorenzo, non va meglio. Nei quartieri cosiddetti "in", a volte, è anche peggio: via Giangiacomo Porro, zona Parioli, è un ricettacolo di immondizia dove non mancano moto abbandonate ed erba alta sui marciapiedi destinataria di cartacce di ogni genere. Così va anche in via Salvini e piazzale delle Muse: strade del II Municipio dove è in vigore il nuovo modello di servizio.