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Giovanni XXIII, la galleria dell'ingorgo

Auto incolonnate all'uscita del tunnel

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Il filo diretto con la cronaca di Roma. Potete inviare lettere, commenti e segnalazioni a questo indirizzo e-mail (clicca qui), al numero di fax 06/675.88.324 o via posta a Il Tempo - Lettere, piazza Colonna 366 - 00187 Roma. Non passa giorno senza che la Galleria Giovanni XXIII sia protagonista di incidenti strradali, più o meno gravi, tamponamenti a catena tra autovetture provocando code e rallentamenti che si ripercuotono sulla circolazione viaria dell'intero quadrante di Nord-Ovest. Una situazione che provoca proteste degli automobilisti e dei residenti, i primi lamentano i continui blocchi della viabilità, i secondi il continuo verificarsi di rumori ed inquinamento a causa del traffico fermo su via della Pineta Sacchetti e via Trionfale. «Siamo consapevoli del disservizio che i concittadini sono chiamati a sopportare quando si verificano incidenti nel tunnel ma dobbiamo anche denunciare diverse concause che non sono dipese da noi o dalla nostra amministrazione». Così risponde il presidente del XIX municipio, Alfredo Milioni, interpellato sulla questione che oggi è diventata a dir poco esplosiva. L'ultimo blocco della circolazione è avvenuto appena qualche giorno fa e la coda delle autocolonne giungeva fino al raccordo. «A mio avviso - dice Milioni - in fase progettuale non è stato preso in considerazione l'aumento del flusso veicolare che l'apertura della galleria avrebbe determinato sulla zona: è sotto gli occhi di tutti che nella nostra area confluiscono quotidianamente migliaia di auto provenienti dall'interland romano per dirigersi in centro, evitando così il GRA o le vie consolari tradizionali. Così come non sono state fatte le rotatoria al posto dei semafori agli incroci come ci era stato promesso nel corso dei lavori di aggiustamento della viabilità ed ancora non posso tacere il definanziamento del raddoppio della via Trionfale che oggi costituirebbe una valida alternativa, una via di fuga si potrebbe dire, in caso di chiusura del tunnel, di collegamento per il centro». Nel corso dei primi nove mesi del corrente anno nella galleria si sono verificati oltre cinquanta incidenti, di cui cinque mortali e in gran parte di notte. Le vittime sono tutte giovanissime, tra i venti e i venticinque anni, e la causa principale, inutile dirlo, è stata la velocità. Ma non solo. La chiusura della galleria è stata causata anche dall'occasionale perdita di olio sulla carreggiata da parte di automezzi in corsa, altre volte dal distacco delle lamiere di rivestimento delle superfici laterali del tunnel, ore e ore di blocco della viabilità in superficie. «E che dire della scarsa illuminazione degli oltre tre chilometri di strada sotterranea, che per anni ha penalizzato la visibilità e la circolazione? - dice l'ingegner Luciano Fantini dell'Associazione nazionale vittime e familiari della strada che ha studiato il percorso di cui stiamo discutendo. Da pochi mesi l'illuminazione è stata migliorata ma non la segnaletica che rimane gravemente carente. A nostro avviso, per far diminuire gli incidenti in galleria dovrebbero essere istallati uno o più ripetitori di velocità a scopo deterrente ed infine uno o più autovelox fissi. Le cose cambierebbero certamente». Concorda il presidente Melone sulla limitazione della velocità proponendo l'istallazione del sistema tutor e sollecita l'amministrazione centrale a migliorare la pulizia degli oltre sei chilometri, tra andata e ritorno, di fondo stradale e delle pareti ormai praticamente grigie e scure dallo sporco delle polveri e dei fumi che di fatto peggiorano la già poca visibilità. La lettera - Il blocco dell'intero settore a Nord-ovest è ormai è un appuntamento consueto, a volte anche plurisettimanale! Basta un incidente, piccolo o grande che sia, per chiudere la galleria Giovanni XIII e le conseguenze si dilagano a macchia d'olio, un caos totale per tutte le vie limitrofe e a volte il blocco delle strade si estende anche fino al Raccordo Anulare. E noi restiamo impantanati in ore e ore di traffico praticamente fermo. Non ne possiamo più! Con l'apertura della galleria, nel 2004, speravamo di migliorare la nostra vita di forzati dell'asfalto. Oggi siamo profondamente delusi e sfiduciati. Forse i nostri amministratori dovrebbero fare qualcosa per rimediare a questo disservizio. Paolo C.

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