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Codici: a Roma il 23% dei giovani sono vittime delle prepotenze

Scuola

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L'associazione Codici ha rivolto agli studenti della Lombardia e del Lazio delle scuole medie superiori un questionario sul fenomeno del bullismo, con la possibilità di rispondere utilizzando più opzioni. Sono stati coinvolti nella nostra indagine conoscitiva complessivamente circa 600 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni. I giovani hanno compilato il questionario a seguito di alcune giornate dedicate a manifestazioni di tutela del consumatore e corsi di formazione realizzati dall'associazione nelle scuole. I dati hanno permesso di mettere a confronto il fenomeno del bullismo nel Nord Italia, Milano, rispetto al Centro Italia, Roma, questo al fine di conoscere meglio come il fenomeno del bullismo sia diversamente radicato nei due territori. Roma e Milano sono state prescelte dall'Associazione in quanto in questi ultimi anni teatro di atti di violenze e sopraffazioni tra le giovani generazioni. Da qui la necessità di farci raccontare direttamente dai ragazzi come vivono le interazioni di gruppo all'interno della classi e al di fuori di esse. Il questionario è molto semplice e si compone di sole dieci domande. Intanto i ragazzi intervistati hanno confermato che il momento della giornata ideale per interagire con i compagni di classe è il tempo libero. Indice del fatto che gli adolescenti considerano importante relazionarsi con il gruppo classe anche al di fuori del contesto scolastico. È proprio nel gruppo dei pari, però, che spesso nascono inimicizie e ostilità. Alla domanda "Secondo te nella tua scuola c'è qualcuno che compie delle prepotenze, comportandosi da bullo?" entrambi i gruppi di soggetti intervistati rispondono di si con percentuali molto alte (77,78% nei soggetti di Milano e 94,62% in quelli di Roma ), dimostrando come il tasso di presenza del fenomeno sia alto in tutti e due i contesti. Pertanto, il fenomeno tutt'oggi continua a persistere tra i giovani". Lo comunica, in una nota, Codici. Degne di nota sono le differenze che emergono tra i due campioni in merito alla domanda: "Che tipo di prepotenze vengono compiute?" - prosegue il comunicato - Infatti, mentre il gruppo di Milano risponde furti importanti con una percentuale pari al 55,56% , offese e insulti al 51,11% e aggressioni fisiche al 44,44%, il gruppo di Roma risponde prese in giro al 90,77%, offese e insulti al 79,23% e scherzi pesanti al 50%. Ciò sembrerebbe suggerire ad una prima analisi che nel capoluogo Lombardo prevalga un tipo di bullismo diretto fisico, mentre al Centro un tipo di bullismo diretto verbale. Riguardo alla domanda: "Dove avvengono più di frequente queste azioni?" i soggetti di Milano riferiscono soprattutto nei corridoi (77,78%) e nel cortile della ricreazione (77,78%), mentre nella capitale dichiarano prevalentemente fuori dalla scuola, vicino all'entrata (66,92%) e nei bagni della scuola (60,77%). Inoltre, i ragazzi di Milano affermano che nel 55,56% dei casi il bullo agisce da solo, mentre i soggetti di Roma ritengono che questo compia atti di prepotenza soprattutto in gruppo (50,77%) . Riguardo al sesso i soggetti del Centro affermano che il bullo sia prevalentemente maschio (61,54%), mentre tutti i soggetti del campione di Milano rispondono sia maschio che femmina (100%). Riguardo al comportamento assunto dai compagni di fronte alle azioni del bullo, i ragazzi di Milano affermano soprattutto che i loro coetanei siano spaventati (80%) e che facciano finta di niente (75,56%), mentre i soggetti della capitale riportano maggiormente che i compagni si divertono e fanno il tifo per il bullo (41,54%), oppure fanno finta di niente (39,23%). Il 42,22% dei ragazzi intervistati a Milano conferma che nel momento in cui accadono atti di bullismo gli adulti sono spesso assenti, mentre i soggetti intervistati nella Capitale hanno ammesso, nel 59,23%, che gli adulti intervengono per difendere chi subisce. Tuttavia sia a Milano che a Roma emergono comunque importanti percentuali di soggetti che dichiarano come gli insegnanti non si accorgano di niente, il 24,44% dei soggetti di Milano e il 13,85% dei soggetti di Roma. Infine, alla domanda cruciale "A te è capitato di..." i ragazzi della capitale dichiarano in percentuale maggiore di assistere alle prepotenze di altri (80%), mentre il 23,08% dichiara di subire prepotenze, i soggetti di Milano, invece, affermano di assistere alle prepotenze, nel 46,67% dei casi, ma il 53,33% dichiara di subire prepotenze da parte del bullo. La fotografia scattata dall'associazione Codici - commenta Monia Napolitano, Sociologa del Codici, nelle due tra le più importanti città d'Italia, evidenzia che la presenza del fenomeno del bullismo è ancora fortemente radicata tra il gruppo dei pari. I dati ovviamente non fanno sempre riferimento alla tipologia degli atti perpetuati a scapito delle vittime, pertanto ribadiamo che per bullismo si intende anche una semplice prevaricazione di tipo verbale. I luoghi in cui questi atti si manifestano con più regolarità sono sempre i bagni e i corridoi delle scuole. Pertanto, l'Associazione Codici invita i dirigenti scolastici a prevedere all'interno delle scuole non solo corsi di formazione al fine di prevenire il fenomeno, ma anche i peer educator, ovvero soggetti che hanno vissuto in prima persona, sia come vittime che prevaricatori, l'esperienza del bullismo. Tali individui non essendo visti come organismi di controllo, avranno un impatto educativo positivo nei confronti delle classi.

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