Caffarella, il pm chiede 16 e 10 anni
Condannare al massimo della pena prevista i due imputati. Non concedere attenuanti generiche o beneficio della continuazione. Emettere una pena di 16 anni e 8 mesi per Oltean Gavrila, rispetto agli stupri avvenuti alla Caffarella e al Pigneto, e dare 10 anni al suo amico e connazionale, Alexandru Ionut. Così il pm Vincenzo Barba ha argomentato davanti al gup Luigi Fiasconaro. Gli imputati devono rispondere, per la violenza avvenuta il 14 febbraio scorso, delle accuse di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona, rapina e lesioni. Nel pomeriggio di San Valentino i due romeni aggredirono una coppietta di fidanzatini. Abusarono di lei e costrinsero il ragazzo a guardare. Davanti al gup, oggi, si sono costituiti parte civile i due giovani, con l'avvocato Maria Teresa Manente, e il Comune di Roma, con un rappresentante dell'Avvocatura. Alla base degli atti d'accusa, per Gavrila e Ionut, ci sono le dichiarazioni dei due ragazzi che furono aggrediti e che hanno ribadito, in incidente probatorio, davanti al gip, i termini della identificazione di Gavrila e Ionut. Inoltre, dopo l'accertamento del dna, già nell'interrogatorio di garanzia, dopo l'ordine di custodia del 20 marzo, i due romeni ammisero tutto. "Sì, sono stato io. E' cominciata con una rapina e poi è finita con lo stupro", ha detto ancora oggi Gavrila. Aggiungendo, però, di essere stato costretto da "altri". Alexandru ha spiegato che era stato Gavrila a costringerlo. Gli inquirenti non ritengono che le dichiarazioni rese dai due romeni abbiano un qualche peso. La pena chiesta dal pm Barba, per Gavrila, comprende - nella misura di 6 anni e 8 mesi - anche per la violenza, avvenuta a luglio del 2008, nella zona del parco di Villa Gordiani. Quel fascicolo era destinato ad essere archiviato per essere rimasti ignoti gli autori del reato, ma a tirare in ballo il romeno, in questa vicenda, è stato proprio il connazionale Ionut. L'accertamento del dna ha confermato il ruolo svolto da Gavrila.