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Dallo stadio Olimpico al carcere Quando il latitante del clan fu sorpreso a vedere Roma-Napoli

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Ela parola che li unisce è «droga». A Roma nel gennaio scorso, con l'operazione «Orchidea» i carabinieri del Ros hanno messo dietro le sbarre 41 persone legate ai Senese e al traffico internazionale di stupefacenti, con le mani anche sul Banco dei Pegni della Capitale. Ora si torna a parlare del cognome Moccia. Secondo il capitano Giuseppe Iacoviello, della Compagnia di Frascati, che ha coordinato il blitz di ieri a Tor Bella Monaca, bisogna tenere alta l'attenzione: «Quotidianamente - spiega - arrestiamo siciliani, calabresi o napoletani e non è escluso che abbiano dei rapporti con le regioni d'origine. Ora stiamo lavorando per garantire il controllo del territorio, ma in questo quartiere c'è sicuramente un problema che è anche sociale. Per questo - conclude Iacoviello - è stato importante collaborare in piena armonia con l'VIII Municipio». I militari di Tor Bella Monaca hanno sempre avuto un'occhio "di riguarda" per la criminalità organizzata. Un anno fa, al termine della partita di di calcio all'Olimpico Roma-Napoli, carabinieri liberi dal servizio hanno riconosciuto tra il pubblico e arrestato Gaetano Moccia, latitante da un mese e mezzo. Nei suo confronti era stato emesso un ordine di detenzione, dovendo scontare una pena residua di due anni e mezzo per reati in materia di stupefacenti e contro il patrimonio. I due militari erano andati allo stadio Olimpico per assistere alla partita. Preso posto nella tribuna Monte Mario, hanno notato il latitante. I carabinieri hanno atteso la fine dell'incontro di calcio e il deflusso degli spettatori, poi hanno lo hanno bloccato mentre stava conversando con alcuni amici. Fab. Dic.

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