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Negozi in centro, finisce l'anarchia

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Può sembrare assurdo ma via dei Coronari, piazza della Rotonda, via dell'Orso, piazza di Trevi, largo Argentina, i vicoli di Trastevere, Santa Maria dell'Anima, solo per citare alcune delle strade e delle piazze più famose al mondo, non godono della necessaria tutela delle attività tradizionali. Questo significa che, ammessi alcuni deboli paletti, si possono aprire fast food, «cineserie» varie, attività di somministrazione e vendita di bevande, negozi di souvenir al posto, magari di antiche botteghe e attività tradizionali. La delibera, che va a colmare un vuoto del provvedimento del 2006, andrà al voto del Consiglio comunale lunedì. «Con questa integrazione - spiega il delegato del centro storico, Dino Gasperini - finisce la logica veltroniana del "ma anche". È infatti incredibile che molte delle strade e delle piazze più importanti del centro non siano state inserite nel complesso delle regole per la tutela e la riqualificazione del commercio e dell'artigianato della Città storica. Ora, con questa nuova delibera metteremo finalmente il divieto assoluto di aprire attività diverse da quelle tutelate, questo significa che se a via del Babuino chiude un antiquario, al suo posto andrà un altro antiquario». Una delibera questa attesa da tempo dai comitati di quartiere. «È un po' una nostra vittoria - spiega Dina Nascetti, presidente del comitato "Vivere Trastevere", presente ieri in aula Giulio Cesare - finalmente i vicoli e le piazze di Trastevere non potranno essere più trasformate in fast food a cielo aperto, così come finirà l'epoca dell'apertura di nuovi locali per la somministrazione di bevande in un quartiere, come quello di Trastevere, in cui quasi nulla viene rispettato, a partire dagli orari di chiusura dei locali». Tra le vie e le piazze che verranno poste sotto tutela anche via Sistina, piazza della Minerva, via Cavour, via del Lavatore, via d Crociferi, via dei Cappellari, via del Gesù, via di Ripetta, via dell'Orso.

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