Un'agenzia regionale gestirà gli immobili confiscati alla mafia
Un'agenzia per la gestione degli immobili, un fondo di rotazione per l'estinzione delle ipoteche e uno di garanzia per agevolare l'accesso al credito dei destinatari dei beni. È quanto istituisce quella che è in Italia la prima legge in materia varata da una Regione. Nel Lazio, i beni confiscati alle organizzazioni criminali sono 328, del valore di 100 milioni di euro: già avviate molte procedure di assegnazione per il loro riutilizzo per fini sociali. «Il Lazio è sesto in Italia per numero di beni confiscati» ha ricordato Enrico Fontana (Sinistra), uno dei primi firmatari assieme a Fabrizio Cirilli (Gruppo misto) e Luisa Laurelli (Pd). Gli altri proponenti sono Giuseppe Celli (Sdi), Wanda Ciaraldi (Pd), Massimiliano Maselli (FI-PdL), Giuseppe Mariani (Lista civica per il Lazio) ed Erder Mazzocchi (An-PdL). Il testo era già stato approvato all'unanimità dalle commissioni Sicurezza, Affari istituzionali e Politiche sociali della Pisana. Gli emendamenti introdotti dall'aula hanno recepito alcune indicazioni emerse durante il dibattito. «Ben 98 dei beni immobili confiscati - osserva Fontana - non sono stati ancora "destinati" come previsto dalla legislazione nazionale». Le difficoltà maggiori rilevate proprio nella «promozione dell'uso sociale dei beni confiscati alle organizzazioni criminali», che è poi il titolo della proposta di legge regionale, sono tre: assenza di un piano organico, mancanza di sistematicità e carenza di continuità. E tre sono gli strumenti di risposta: un'agenzia e due fondi regionali. Il Lazio crea così un'agenzia interna agli uffici regionali e senza costi aggiuntivi.