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Roma-Viterbo, ecco le nuove stazioni

La stazione di piazzale Flaminio

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Impianti di videosorveglianza, nuovi sistemi di illuminazione, eliminazione delle barriere architettoniche e banchine più moderne e accoglienti. I lavori sulle stazioni della ferrovia Roma-Viterbo nella tratta urbana (piazzale Flaminio - Prima Porta) sono in dirittura d'arrivo. Dopo la fermata di Acqua Acetosa riaperta nel luglio scorso, la prossima a poter sfoggiare il nuovo look sarà quella di Monte Antenne che ha ricevuto il nulla osta del Ministero e il decreto di riapertura della Regione. Subito dopo sarà la volta delle stazioni di piazza Euclide e di Tor di Quinto che potranno accogliere i viaggiatori entro 15 giorni. L'intervento di riqualificazione ha potuto contare su un finanziamento regionale di 50 milioni di euro. I lavori alle stazioni di Campi sportivi, Due Ponti e Labaro, invece, dovrebbero essere finiti entro dicembre o al massimo per l'inizio del 2010. La riqualificazione del tratto urbano della Roma-Viterbo si inserisce in un progetto più ampio che riguarda anche il completamento del raddoppio ferroviario e l'acquisto di nuovi convogli. I lavori per il raddoppio dei binari tra Montebello e Riano partiranno a gennaio. «Si sta andando avanti molto rapidamente», fa sapere l'assessore regionale alla Mobilità Franco Dalia. Mentre il tratto Riano-Sant'Oreste sarà appaltato entro gennaio. Il progetto più impegnativo, quello tra Sant'Oreste e Viterbo, è all'esame del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica). I nuovi treni che dovranno entrare in funzione sulla linea verso Viterbo, invece, sono dieci (5 urbani e 5 extraurbani) per una spesa di 60 milioni. L'assessore Dalia spiega che si tratta di uno «sforzo imponente di ammodernamento, su una linea che in futuro diverrà sempre più strategica considerando anche l'importanza che rivestirà il nuovo aeroporto di Viterbo». Ma l'assessore ricorda anche che c'è ancora molto da fare, soprattutto nei rapporti con Met.Ro che gestisce la linea su concessione della Regione. «I lavori partiti nel 2007 dovevano essere già tutti completati - ricorda Dalia - ci sono stati dei ritardi ma alla fine potremo contare su stazioni più efficienti e moderne che miglioreranno le condizioni del pendolarismo». Ma a preoccupare Dalia è soprattutto la strategia complessiva che sta dietro alle scelte politiche sul trasporto pubblico a Roma. Ovvero la creazione del nuovo gestore di trasporto pubblico locale che riunisce Atac, Trambus e Met.Ro. «È stato deciso di riunire le tre società sotto un'unica holding - dice Dalia - fatto senz'altro positivo, ma non si è pensato minimamente di informare la Regione. Eppure la proprietà delle linee Roma-Viterbo, Roma-Lido e Roma-Giardinetti è proprio della Regione. Come mai non sono nemmeno stato consultato?». Insomma, l'assessore chiede un rapporto istituzionale serio e costante perché i rapporti «sono ormai al lumicino». E aggiunge: «Non può essere il Consiglio comunale a decidere per la Regione. Non siamo mica una banca. Se la situazione dovesse restare questa, e dal momento che siamo noi a dare in concessione le ferrovie, potremmo prendere in considerazione anche altre ipotesi». Dalia però salva il rapporto col collega capitolino alla Mobilità Sergio Marchi: «Abbiamo un confronto molto positivo e costante. Tra pochi giorni presentermo insieme quanto fatto fino ad oggi e gli interventi futuri per migliorare la condizione dei pendolari che si muovono in treno».

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