La rivoluzione in trenta "mosse"
«Un'occasione storica per Roma. Coinvolgerà non solo lo sviluppo della città, ma anche lo sviluppo delle infrastrutture. Un piano strategico che mancava dalla nostra città dal 1999». Così, l'assessore capitolino alla Mobilità, Sergio Marchi, ha presentato insieme al sindaco Alemanno, agli assessori all'Ambiente e ai Lavori pubblici, Fabio De Lillo e Fabrizio Ghera, i presidenti delle commissioni Ambiente e Trasporti, Andrea De Priamo e Antonello Aurigemma, le linee guida del «Piano strategico per la mobilità sostenibile». «Si tratta per il momento di linee di indirizzo - ha spiegato Marchi - perché vogliamo che il piano sia assolutamente partecipato. Al più presto si apriranno i confronti con i municipi interessati.Vorremmo chiudere il percorso entro fine novembre». La finalità principale del Piano strategico della mobilità sostenibile (Psms) è legato allo sviluppo di un assetto ordinato ed efficace del sistema dei trasporti della città e nell'area metropolitana romana per garantire mobilità, sicurezza e salute. La crescita di popolazione nei comuni intorno all'area metropolitana, è uno dei fattori chiave che hanno dato vita allo sviluppo del sistema della mobilità. Trenta gli interventi messi in campo, 16 di breve-medio termine, 14 di lungo termine. L'obiettivo è unico: migliorare l'accessibilità di persone e merci da e verso la capitale, incrementando il trasporto pubblico su ferro e gomma, fluidificare il traffico, riducendo i tempi medi di percorrenza, ridurre l'inquinamento atmosferico ed acustico dovuto al traffico. «E ancora - precisa Marchi - migliorare la sicurezza e la qualità delle infrastrutture, garantire la tutela dei beni archeologici, architettonici e del patrimonio del verde della città, aumentare la conoscenza, l'applicazione e il rispetto delle regole». E su questo è ancora più esplicito il sindaco Alemanno: «Non vogliamo che i romani rimangano sequestati anche ore nel traffico cittadino». Ecco allora che tra gli interventi di breve e medio periodo si avrà la fondamentale revisione delle regole per la distribuzione delle merci e un nuovo piano per pullman e bus turistici. Ancora, la realizzazione dei corridoi della mobilità, alcuni già avviati, come quello dell'Eur-Tor Pagnotta-Trigoria; ci sarà poi un collegamento veloce tra Tiburtino-Jonio-Bufalotta e per Ciampino e Fiumicino, mentre verrà riorganizzato quello della Palmiro Togliatti. Attuazione del nuovo piano parcheggi, del quale sono stati aperti di recente 36 nuovi cantieri. E poi, ovviamente il ferro, con la realizzazione delle nuove linee metropolitane e i prolungamenti della A e della B, la chiusura dell'anello ferroviario, attesa da almeno 14 anni, potenziamento dei parcheggi di scambio e trasformazione delle stazioni ferroviarie in centri di servizi di interscambio. «Sulla mobilità siamo stati costretti a recuperare un lunghissimo ritardo, di quasi 10 anni - conclude Alemanno - speriamo che il piano strategico possa essere approvato senza alcun concetto ideologico e politico». Diverse le reazioni. Attaccano i consiglieri comunali del Pd. Se per Dario Nanni «si rimane allibiti da questa giunta che, dopo un anno e mezzo di governo, spiega ai romani che esiste il traffico, e pensa di risolvere i problemi del traffico con una vuota e sterile dichiarazione di intenti in cui non vengono mai specificati né gli interventi, né tanto meno le cifre con le quali questi interventi verranno effettuati», mentre per Maurizio Policastro, vice presidente della commissione Mobilità, «Alemanno ricalca Veltroni». Compatti i consiglieri del Pdl, mentre il piano stategico della mobilità sostenibile trova un primo importante apprezzamento da parte di Legambiente. Ora il piano andrà ai Municipi e a fine ottobre sarà oggetto di un'assemblea cittadina.