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Caccia al serpente chiusa la pineta

Battuta di caccia dei forestali per cercare un serpente a sonagli

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Allarme nella pineta di Castelfusano dove domenica mattina è stato avvistato e fotografato dal Corpo Forestale dello Stato un grosso esemplare di Crotalus Atrox, un serpente velenosissimo originario del Nord America. Per tutta la giornata di ieri gli agenti del servizio Cites di Fiumicino, con l'aiuto di unità cinofile, hanno cercato incessantemente il rettile nell'area dell'avvistamento, tra via di Villa Plinio e la Cristoforo Colombo, raccomandando ai cittadini di tenersi lontani dall'area, accuratamente recintata. «Il morso dell'animale può essere letale - ha spiegato la Forestale - e l'unica speranza, in caso di attacco, è il siero antiveleno che, però, è difficilmente reperibile». Una situazione già capitata lo scorso luglio a un collezionista di serpenti di Coverciano che ha risciato di morire durante l'attesa dell'antidoto proveniente dalla Svizzera, in seguito al morso di una rara specie di vipera delle montagne etiopi. L'uomo è stato ricoverato in ospedale ed è entrato in coma. Per cercare di salvarlo è stato necessario l'intervento dell'aeronautica militare che grazie a un Falcon è riuscita a portare il farmaco in Italia entro alcune ore. L'assenza del siero antiveleno delle specie non tipiche del nostro Paese non rappresenta un'anomalia. Infatti, per la sintesi dell'antidoto salva vita, è necessario avere il veleno specifico del rettile. Il serpente che sta seminando il panico a Ostia, probabilmente, è stato abbandonato da qualcuno che lo teneva in casa e se ne voleva liberare. Fin'ora nessuno ne ha denunciato lo smarrimento e la Forestale invita chiunque avesse notizie del rettile o del proprietario a chiamare il numero di emergenza ambientale 1515, per facilitarne la cattura. Il Crotalus Atrox è un serpente a sonagli e può raggiungere un metro e ottanta centimentri di lunghezza e 7 chili di peso, ha lunghi denti cavi e retrattili che inoculano il veleno nella vittima, in seguito al morso. La capacità di mimetizzazione dell'animale, nel suo ambiente naturale, è ottima. Questo aspetto, chiaramente, rende le ricerche particolarmente difficili.

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