Tutti a ripulire la città
ROMA - I romani si sono rimboccati le maniche e hanno scelto di passare la domenica a pulire la città. Ammontano a circa 380 (oltre il 70% riciclabili) le tonnellate di rifiuti raccolte durante l'edizione straordinaria della campagna Ama - Tgr Lazio «Il tuo quartiere non è una discarica», raccolta gratuita di ingombranti. Una delle tante iniziative andate in scena nella terza giornata del Festival Internazionale dell'Ambiente, che per la prima volta ha coinvolto contemporaneamente tutti e 19 municipi della Capitale. Il Festival ha visto protagonisti anche i volontari di Legambiente con l'iniziativa «Puliamo il mondo». Sin dal mattino, alle 9.30, alla stazione Monte Mario i volontari assieme all'Ama hanno fornito ai cittadini maglie e cappellini gialli, rastrelli e guanti e iniziato la pulizia delle aree verdi davanti all'ingresso. L'iniziativa che si è conclusa ieri dopo giorni di grande partecipazione che hano visto coinvolti anche 2.500 studenti di 130 classi romane. Oltre 60 le tonnellate di rifiuti raccolti in tutto il Lazio. A Piazza di Siena, invece, è andata in scena l'iniziativa «Mettila nel cesto....giusto», con i giocatori della Virtus Roma. Molto soddisfatto l'assessore capitolino all'Ambiente Fabio De Lillo: «Giornate come queste sono importantissime per sensibilizzare i cittadini. È prioritario promuovere la cultura del corretto smaltimento dei rifiuti». L'assessore ha anche anunciato che «a breve porteremo in Giunta e in Consiglio comunale il "biciplan", piano per le piste ciclabili, per la crescita futura della mobilità a due ruote». Il Festival si conclude oggi col convegno in Campidoglio dalle 10.30 alle 13 «Verso Copenaghen, come cambia il clima». Parteciperanno anche il ministro all'Ambiente Stefania Prestigiacomo, il sindaco Alemanno e il presidente della Federazione mondiale degli scienziati Antonino Zichici. Nel pomeriggio, alle 15 alla Galleria Sordi in piazza Colonna, si terrà l'ultimo dibattito di questo Festival: «Ambiente Comune: incontri con... Energie alternative».