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Statue e monumenti in affitto

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AAA Affitasi monumenti, opere d'arte e mostre. A fare la singolare richiesta è il Comune di Roma che ha appena varato un piano di messa a reddito del suo immenso patrimonio archeologico, storico-artistico e museale. Il progetto, sperimentale, terminerà il 31 dicembre ed ha come scopo prioritario quello di verificare l'effettiva rispondenza del piano alle esigenze economiche e promozionali della Sovraintendenza, quantificare la potenziale consistenza annuale della nuova entrata e stabilire nuove tariffe in termini di riproduzioni, utilizzo e «prestito» delle opere d'arte. Una vera e propria rivoluzione insomma che potrebbe portare nelle casse capitoline svariati milioni di euro da reinvestire nella conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico capitolino. Il piano punta infatti su cinque strategici settori: riprese cinematografiche, fotografiche e televisive; pubblicità di cantiere, realizzazione di eventi; prestito di opere d'arte e mostre; riproduzione di opere d'arte e calchi. E se nei primi tre casi si tratterà di ridefinire meglio le tariffe e le opzioni contrattuali per l'utilizzo di immagini dei o sui monumenti capitolini, la vera novità consiste nell'aprire il patrimonio capitolino al prestito e «nella riproduzione al laser o con metodi tradizionali di opere d'arte o di calchi che rappresentano un originale dell'opera e finora concessa gratuitamente». Per quanto riguarda il prestito di opere d'arte e mostre, questo si trasformerà in «affitto». I criteri che verranno esaminati sono: il costo d'affitto, a meno che non si possa instaurare un rapporto di reciprocità o di partnership; introduzione di vincoli su assicurazioni e trasporti; ideazione e promozione di esposizioni che valorizzino opere e reperti archeologici provenienti dai depositi e da immettere nel circuito internazionale. Nel caso di un soggetto privato si potrà infine includere nel contratto di «affitto» il restauro delle opere utilizzate senza costi aggiuntivi per l'amministrazione.

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