Roma, i "writers" costano 6 milioni

{{IMG_SX}}Amano definirsi artisti, ma ripulire l’arte dei writers ci costa più che comprare un capolavoro di Picasso e Modigliani. A Roma si spendono sei milioni di euro l’anno per ridare un sembiante di decoro alla città. Ma per cancellare tutte le scritte sugli edifici pubblici e privati, di milioni ne servirebbero più di 100, e forse neanche basterebbero, perché i writers tornano sempre sul luogo del delitto. Un patrimonio al vento. Ma è solo una stima se si calcola che per pulire le mura di una scuola si spendono tra i 5 e i 10 mila euro. L'azienda di trasporto pubblico Trambus, da sola, spreca un milione per sostituire i finestrini danneggiati dai graffiti (anche dalle tifoserie), ma non solo, sui 2.000 autobus cittadini e un centinaio di tram. Due milioni di euro è la cifra investita da Ama, di cui un milione per il restyling dei 70 mila cassonetti, e un altro milione per interventi tampone richiesti dal Comune di Roma. Ma le «cifre sono solo indicative e non risolutive» spiegano dall'Azienda municipalizzata. «Quanto resteranno puliti i contatori Acea?» si chiedono all'Ama, rimessi a nuovo ieri a San Giovanni, nell'ambito dell'intervento di Legambiente cui ha partecipato anche il sindaco Gianni Alemanno. Mentre un milione di euro l'anno viene speso da Ferrovie dello Stato. Ma «da gennaio ad agosto siamo già nell'ordine di 800 mila euro» spiega l'ufficio stampa, «già spesi» nelle 180 stazioni di Roma e Lazio, e «le 30 dell'area metropolitane, le più colpite dal fenomeno dei writers». Maglia nera la linea Fr3 Roma-Viterbo, nelle stazioni fra Roma e Cesano, che sono continuamente prese d'assalto dai writers. E, nel sud del Lazio, le stazioni delle linee Roma Nettuno, Roma-Formia e Roma Cassino, al fenomeno dei writers si aggiunge l'atto vandalico: «scritte e gesto». Fs s'è organizzata così: una ventina di persone divise in squadre di due-tre agenti armati di vernice per restituire il decoro perduto. E una quindicina di agenti di protezione aziendale, che lavorano insieme alla Polizia ferroviaria che hanno l'incarico di vigilare, notte e giorno, armati di macchine fotografie e videocamere. Le immagini finiscono in una banca dati informatica, «così quando i writers vengono presi, riusciamo ad associare volti e nomi ai loro disegni - spiegano da Fs - grazie a disegni e tag documentati nell'archivio informatico arriviamo ad associare gli autori alle "opere" per chiedere il risarcimento danni». E se i writers sono minorenni pagano i genitori. Venticinque milioni di euro, invece, è la stima calcolata dall'associazione italiana che si batte contro l'illegalità, che servirebbe per ripulire il patrimonio artistico nazionale. E considerando che il maggior numero dei monumenti si trova nella Città Eterna è facile prevedere che una bella fetta di quella cifra dovrebbe essere impiegata a Roma. Mentre se fosse fatta una mappatura delle scritte su tutta l'Italia è verisimile prevedere che servirebbe un'intera Finanziaria. «Il graffitaggio è una piaga sociale ed economica» dice il presidente della Commissione sicurezza urbana, Fabrizio Santori. Da luglio i writers rischiano da uno a 6 mesi di carcere e una multa fino a mille euro (prima era prevista una multa di 103 euro). Fino a due anni di carcere e 10 mila euro di multa se recidivi e sanzioni pecuniarie più salate se gli immobili hanno valore storico. Ma l'amministrazione comunale è orientata a sostituire le multe con la pulizia delle aree imbrattate. Ma come si fa con le frotte di ragazzini che spesso hanno anche meno di 14 anni? Santori propone «cooperative» che possano prendere in carico i minori per fargli ripulire le aree che hanno sporcato, «manodopera a costo zero» dice, in collaborazione con la magistratura. «Ma vogliamo fargli pulire anche altre zone imbrattate, in rapporto a quanto hanno sporcato». E serve la collaborazione dei cittadini, i primi osservatori come sentinelle volontarie, e della vigilanza delle forze di polizia.