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Gli spazi legali ci sono ma sono snobbati dagli «artisti»

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Spaziscelti dalle istituzioni, in accordo con alcune associazioni culturali, sui dare sfogo alla creatività, ma anche e soprattutto per insegnare a chi ci tiene di essere chiamato "artista", il rispetto della legalità e del decoro. Dunque sono diventate teatro di liberi disegni e scritte di ogni genere stazioni, strade, interi muri ad esempio dell'Ostiense a ridosso del Gazometro, mentre a breve i writer saranno chiamati a completare la decorazione murale delle pareti esterne della Asl RmC di largo Preneste. Tra i progetti più ambiziosi c'è stato quello denominato Qart per il recupero visivo di alcune stazioni come nuovo Salario, promosso dall'associazione Zerouno3nove, guidata da un ex writer. E poi Cromia e Roma Magistris artis, due progetti, l'ultimo dedicato alle scuole medie e superiori, il cui risultato sono stati tre spazi (la fermata metro Laurentina, la stazione Tuscolana e il sottopasso di San Lorenzo), riqualificati dai graffitari. E sono "libere", cioè chi vuole dipingere può farlo, solo per citarne alcune, anche le mura del Sottovia ferroviario di via dei Prati Fiscali, dello Svincolo Tintoretto, del sottopasso di via Cilicia per una lunghezza di 70 metri, di via Satrico per 170 metri, di via Pellegrino Matteucci in zona Ostiense, di piazzale Crociate sulla rampa di innesto di viale Crociate direzione Stazione Tiburtina. E ancora i muri della Metro Rebibbia, di viale di Tor Bella Monaca svincolo via Fuoco sacro, lungo il perimetro del Centro Carni, lato via Palmiro Togliatti e piazza Pino Pascali. Dam. Ver.OREDROB:#VERDAM@%@

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