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E domani si inizia a ripulire l'orrore dalla stazione Ostiense

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Manessuno se ne ricorda più, sepolto com'è dall'arte degli imbrattatori metropolitani. E il sottopassaggio è stato trasformato nel tunnel degli orrori, con disegni angoscianti, dai colori sgargianti sottolineati dall'odore acre dell'urina, che ha trasformato la stazione in una latrina. All'Ostiense, invece, domattina potrà tornare a respirare la storica stazione inaugurata nel 1940, grazie ai lavori di ripulitura che saranno avviati dalla società del gruppo Fs Centostazioni, che spende 20 mila euro l'anno in media, ma «quest'anno sono già arrivati a 35 mila» spiega l'ufficio stampa. I settemila e cinquecento metri quadrati, un importante esempio di architettura razionale, dove ogni giorno circolano circa 500 treni e transitano 16 mila persone, continuamente a rischio violenza da parte di anonimi imbratta-muri potranno tornare al loro originale decoro. Ma non si sa quanto resteranno puliti. Il costo per la rimozione dei graffiti dal sottopasso, dai pilastri dei marciapiedi e dai vani scala ammonta ad oltre 20 mila a fronte del costo di 7 euro di una bomboletta di vernice. Il danno però non colpisce solo l'Azienda. Infatti, se le Ferrovie dello Stato hanno l'onere economico della ripulitura dei muri, la collettività si ritrova con ambienti danneggiati e poco decorosi» spiegano da Ferrovie dello Stato. Le nuove norme per il decoro urbano vanno a colpire la fonte del fenomeno graffiti, ossia le bombolette spray: chi vende quelle contenenti vernici non biodegradabili ai minorenni avrà una sanzione fino a 1000 euro. Un'indagine pilota ha stimato infatti che l'82% delle bombolette spray vendute è destinato all'opera dei writers, circa 18 mila bombolette al mese il cui contenuto spesso viene spruzzato sulla facciata di un edificio o sulla fiancata di un mezzo pubblico. Il «graffito writing - spiega la Polfer - è una manifestazione sociale, culturale e artistica diffusa in tutto il pianeta, ma diventa vandalismo quando il supporto delle opere sono mezzi pubblici, ambiti perché veicolano l'opera in diversi luoghi, o edifici di interesse storico e artistico». «I writers più vicini ad un serio lavoro di ricerca artistica - precisa la polizia - considerano queste attività deprecabili e dimostrano anche nella scelta del supporto maggiore responsabilità e consapevolezza». G. M. Col.

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