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La Asl: niente fiori alle mamme

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Ospedale (foto Gmt)

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Niente fiori per le neo-mamme ricoverate nei sei ospedali dell'Asl Rm G. Anche i classici omaggi floreali post-parto, infatti, «sono veicoli di infezioni», avverte l'azienda sanitaria più grande del Lazio nel nuovo decalogo stilato per le degenti dei reparti di Ostetricia e Ginecologia. I «suggerimenti per migliorare la convivenza durante la vostra permanenza in ospedale» sono già in distribuzione nel nosocomio di Palestrina, ma l'ufficio delle relazioni con il pubblico dell'Asl li sta per lanciare fra le nuove «regole di convivenza e accoglienza dei pazienti» anche per gli ospedali di Tivoli, Subiaco, Monterotondo, Colleferro e Palombara Sabina. Dove neanche alle neo-mamme sarà dunque concesso il vezzo di tenere esposti i fioriti bouquet con fiocco rosa o azzurro, previsti pure dal galateo. Perché per l'Asl Rm G «è importante non tenere fiori e piante nelle stanze, sono veicoli di infezioni». Una regola presto soggetta a divenire anche un'utile scusa, che tornerà sicuramente buona per parenti ed amici distratti, o dal braccino corto, quando andranno per la visita al bebè e alla nuova mamma. Per la quale sarà del resto anche difficile rimediare, ripiegando magari sugli altri tra i classici omaggi post-parto: pasticcini, cioccolatini o spumante. «È importante non mangiare altri cibi e bevande portate da casa. La dieta che l'ospedale le fornisce è un aspetto della cura», ricorda alle degenti, infatti, la brochure dell'Asl Rm G. Che ne ha, però, anche per i neo-padri: «è raccomandabile ai visitatori di osservare l'orario di visita del reparto nell'interesse dei ricoverati. I papà hanno l'opportunità di assistere alla poppata delle ore 21». Uniche "eccezioni" ammesse solo per i bambini, anche se non per tutti: «durante la visita dei parenti consigliamo di limitare l'accesso dei bambini di età inferiore ai 12 anni per ragioni psicologiche e di prevenzione, in caso di reale necessità, possono entrare solo se accompagnati. Fanno eccezione i fratellini dei nuovi nati che possono entrare accompagnati dal papà».

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