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Abusivi nelle scuole al posto dei bambini

L'asilo occupato di via Orrei a Ostia

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Asili occupati, bambini a casa. E chi toglie spazi alle famiglie, con un'emergenza aule da brividi, ottiene pure la residenza nelle strutture pubbliche usurpate. Succede anche in XIII Municipio, dove la crescita demografica non conosce crisi e ogni anno rientrare nelle graduatorie delle strutture dell'infanzia è un terno al lotto. Quasi 2800 i bambini tra 0 e 6 anni costretti a casa per la carenza di spazi nei nidi e nelle materne. Oltre 400 i posti che potrebbero essere recuperati sgomberando le tre scuole occupate tra Ostia e Acilia.   Mentre le 83 strutture presenti sul territorio sono riuscite a ospitare appena 950 bambini e si prevede per i prossimi 3 anni l'apertura di 7 nuovi asili, mentre infine si corre al convenzionamento di quante più scuole private possibili, 3 asili sono da tempo domicilio di una quarantina di famiglie che all'interno degli edifici occupati hanno tramezzato, istallato parabole e sistemato cassette della posta, allacciandosi abusivamente alla corrente elettrica. Ma d'altronde «la residenza è un diritto e ognuno può decidere di abitare dove vuole: perfino in una grotta, finanche in una scuola pubblica». Lo dice l'assessore alla Scuola del XIII Municipio Ludovico Pace, lo confermano i vertici dell'ufficio anagrafico e i vigili urbani, incaricati di constatare le occupazioni in atto e a fare rapporto agli organi competenti. La palma dell'occupazione più longeva va ai plessi di via Orrei, al civico 89, all'interno del parco X Giugno. Sei container in tutto, di cui 5 occupati. Quindici anni fa vi si insediarono un gruppo di famiglie che tuttora li abitano: 15 le persone, di cui 4 minorenni, che risultano a oggi residenti e che hanno fatto dell'ex asilo alle spalle dell'accademia della Guardia di Finanza un vero e proprio villaggio recintato con tanto di giochi per bambini in un angolo e ammassi di lamiere in un altro. Poi la struttura in via dei Basaldella, per cui si attende la trasformazione in scuola dell'infanzia.   L'edificio, costruito 7 anni fa, non fece neanche in tempo ad esser consegnato ai bambini del quartiere, ad Acilia, che venne occupato da un gruppo di italiani e stranieri. La scuola, in cemento armato, è stata divisa in mini appartamenti dai 55 inquilini, tra cui 17 bambini, per i quali già con una delibera, la n.110 del 23/05/2005, il Comune si era impegnato a trovare una sistemazione in strutture di emergenza entro il 31/07/2006. Nel frattempo l'asilo ha subito un incendio, un allagamento negli scantinati, e diverse visite delle forze dell'ordine che all'interno della struttura hanno trovato merce contraffatta e droga. Infine il prefabbricato al civico 100 di via Gino Bonichi, sempre ad Acilia.   I sigilli, messi per la presenza di eternit, sono stati tolti da un gruppo di 25 persone, 5 bambini, che il 30 marzo scorso la occuparono dopo esser stati sgomberati dalla scuola di viale Vega, a Ostia. Proprio questo esempio rivela che liberare le strutture pubbliche occupate è possibile. A patto di trovare sistemazioni alternative per le famiglie che le abitano.

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