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I rifiuti del mercato davanti ai negozi

Protesta contro il sistema di raccolta rifiuti del nuovo mercato Trionfale (foto Gmt)

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Nove giorni di serrande abbassate e una grande rabbia in corpo nonostante gli acciacchi che nell'inverno scorso lo hanno costretto a un lungo ricovero ospedaliero. Il signor Franco Simonetti, 66 anni, titolare di un negozio di calzature in via Tunisi 33, situato di fronte a un ingresso laterale del mercato Trionfale ieri mattina si è incatenato al portellone del compattatore della spazzatura (che lui definisce «cesso») situato sul marciapiede del mercato nell'«area smaltimento rifiuti» dove arriva praticamente tutta la spazzatura del mercato. Simonetti era vestito da uomo-sandwich con le foto che «immortalano» nella quotidianeità le varie fasi della raccolta differenziata (a cura dell'impresa S.F.N.A. della signora Silvia Cavaniglia) compresa la «liturgia» finale e cioè l'arrivo della motrice che aggancia il cassonetto (interrato) della mondezza da inviare in discarica e che comporta la chiusura della strada e il blocco del traffico perchè il camion-motrice si mette di traverso e occupa tutte e due le carreggiate.  «Fino a pochi giorni fa qua davanti c'erano 26 cassonetti della spazzatura» urlava Simonetti che, in sostanza, vorrebbe lo spostamento dell'area smaltimento rifiuti in un altro posto e comunque lontano dalle vetrine del suo negozio. «Qui arrivano i rifiuti di tutto il mercato - spiegava la Cavaniglia - noi mettiamo da una parte i cartoni, da un'altra parte le cassette, poi i rifiuti organici nei cassonetti e tutto il resto nel compattatore». La differenziata si esplica en-plein- air, cioè sul marciapiede (con tutti i tipi di clima) proprio dove passano i clienti e si scaricano (e caricano) le merci perchè il lato di via Tunisi è pieno di entrate. «Vergogna» urlava, intanto, Simonetti verso i piani alti del nuovissimo edificio in vetro e cemento armato dove un giorno si trasferiranno gli uffici comunali. Ma perchè in fase di costruzione del mercato (diecimila metri quadrati!) non si è pensato a creare un'area rifiuti più «riservata»? «E chi lo sa! Basterebbe però che i camion dell'Ama venissero a caricare i rifiuti tre volte al giorno invece che una sola». Del resto il mega-mercato di via Andrea Doria (270 operatori con un'utenza di 3-4000 persone al giorno) altri problemi di ordine organizzativo ce l'ha nonostante sia ormai in funzione da otto mesi. «All'interno mancano le indicazioni e la gente si perde - dice Adriano Crocetti presidente della Cooperativa del mercato - Stiamo pensando anche all'apertura pomeridiana. Purtroppo ormai è troppo tardi per intervenire su altre cose. In pratica manca un'area carico-scarico e dunque ogni giorno per gli operatori c'è l'incubo del dove lasciare i furgoni. Il parcheggio sotterraneo è solo per i clienti e poi s'è preferito costruire 400 box-auto che sono stati venduti a 45.000 euro l'uno ai residenti della zona». E allora come avvengono le operazioni di scarico e carico merci? «In piena notte arrivano i camioncini, intorno alle 2 e mezzo ad esempio quelli del pesce, si fermano in mezzo a via Tunisi e cominciano le operazioni. I residenti si lamentano per i rumori. Una volta c'hanno tirato giù pure una sedia. Ma che dobbiamo fare?»

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