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E l'Onda studentesca invade le aule de La Sapienza

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Durantel'azione sono stati distribuiti dei test alternativi, che in forma ironica hanno criticato lo stato in cui versa l'università italiana. «I test di orientamento non sono a numero chiuso, ma comportano per chi ritenuto inadeguato o non meritevole, la cumulazione di un debito formativo al primo anno di università, ancora prima di iniziare i corsi», spiega l'Onda. «Inoltre - spiegano i coordinatori del movimento studentesco - le tasse pagate per poter svolgere il test verranno indirizzate a un fondo per le biblioteche e i laboratori universitari. Le università definanziate, afflitte da deficit profondi, prive di servizi e infrastrutture, fanno pagare la crisi agli studenti. La contestazione di oggi (ieri, ndr) è il primo passo della campagna «La Gelmini non ci merita», un modo per dire al Ministro e ai rettori, Frati tra tutti, che non ha senso parlare di meritocrazia, a fronte di tagli che hanno dequalificato completamente l'università. Una formazione di qualità non è un premio da elargire ai soli meritevoli, ma la base minima per un'università virtuosa».

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