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Visita a Galeria, città fantasma

Galeria

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Sabato scorso mi sono recato con degli amici a visitare Galeria. L'ultima visita risaliva ad una decina di anni fa e vedere come è ridotto oggi il sito mi ha fatto male: immondizia e la strada chiusa da vegetazione e fango. Giunti in modo un po' rocambolesco, appena superato l'arco di pietra che rappresentava l'ingresso della città ci siamo trovati davanti dei giovani in mimetica che giocavano a fare la guerra. A malincuore abbiamo ripiegato per una passeggiata al lago. Massimiliano G. Il filo diretto con la cronaca di Roma. Potete inviare lettere, commenti e segnalazioni a questo indirizzo e-mail (clicca qui), al numero di fax 06/675.88.324 o via posta a Il Tempo - Lettere, piazza Colonna 366 - 00187 Roma.  Sono trascorsi duecento anni da quando gli ultimi abitanti di Galeria, nel 1809, hanno lasciato l'antico abitato a causa dell'imperversare della malaria che mieteva un gran numero di vittime ogni anno nella zona, per trasferirsi nel limitrofo borgo fortificato di Santa Maria in Celsano o presso i numerosi casali quattrocenteschi dislocati lungo la via Boccea e sulle rive del fiume Arrone.   Dell'antica città fortificata resta poco, molti ruderi, parte delle alte mura difensive d'origine etrusca, qualche decina di metri di basolato di una strada romane, probabilmente un diverticolo della via Cornelia, la doppia porta d'accesso, i tratti di mura merlate d'epoca medievale, il campanile della parrocchiale di Sant'Andrea, l'abside di San Nicola e poi ruderi del palazzo baronale,della chiesa e di tante case private. L'abitato d'origine etrusca era arroccato su uno sperone di tufo e rappresentava un punto strategico per la difesa dell'area cerite. In epoca romana nel sito fu fondata una fattoria fortificata, domusculta, ad opera da papa Adriano alla fine del 700 d.C. La fattoria tuttavia non ebbe vita lunga e intorno al mille passò sotto il controllo dei conti Galeria per poi diventare un monastero nel 1073 per volontà di Gregorio VII. Finita nel 1260 sotto il controllo della potente famiglia degli Orsini ebbe il suo massimo sviluppo fino al XVII sec., quando cominciarono ad apparire i primi segni di abbandono. Anche noi ci siamo tornati recentemente. Confermiamo il degrado dell'area che oltre all'abbandono ambientale a tratti si avvicina ad una vera e propria discarica abusiva. Ed è un vero peccato che ciò accada perché il sito con le peculiarità monumentali che possiede potrebbe essere utilizzata per attività ludico-didattiche per bambini e ragazzi delle scuole dell'obbligo. Proprio in tal senso, nell'arco dell'ultimo decennio si è mosso il comune di Roma: nel 1999 quest'area è stata riconosciuta "monumento naturalistico e archeologico" di interesse regionale e in quanto tale è stata data in gestione dal Campidoglio all'ente RomaNatura, anche se è un'azienda agricola privata che la possiede da quasi venti anni. Negli anni novanta una società privata di giovani che si occupa di animazione per bambini, insieme al Wwf Lazio, ha gestito il sito tenendolo pulito ed organizzandovi visite guidate e giornate dedicate al gioco di ruoli. Poi, con la rinuncia delle parti, è avvenuto l'ennesimo abbandono riportando la città morta alle attuali condizioni. Gli abitanti del XIX municipio e gli amanti della natura e dell'arte sperano in un futuro migliore per Galeria. Un passo in avanti verrà dall'assegnazione dell'appalto messo a concorso da RomaNatura che prevede la gestione del sito di Galeria per i prossimi due anni con i compiti di promuovere le visite guidate, mantenere pulito e sorvegliare il parco.

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