"Ora l'accordo con l'Udc"
Marroni: il Comune sblocchi subito le procedure per l'edilizia
È già in pieno svolgimento la campagna congressuale del Partito emocratico. Tra le tre mozioni che si confronteranno il 25 ottobre nell'assise nazionale, i riflessi a livello locale si fanno incandescenti. Nell'abito della campagna, la componente Bersani si è riunita ieri al Palazzo dei Congressi di Roma, a sostegno della candidatura di Alessandro Mazzoli alla segreteria regionale. Tra i tanti, erano presenti, la vicepresidente della Camera Rosy Bindi, il presidente della Regione, Piero Marrazzo, il presidente della Provincia Nicola Zingaretti e Umberto Marroni, capogruppo Pd in Consiglio comunale. Tra gli assenti eccellenti Enrico Gasbarra, estimatore di Bersani. Ufficialmente, fanno sapere dal suo entourage, l'assenza è legata alle scelte che Primavera Democratica, l'associazione politico-culturale vicina a Gasbarra, farà il 24 settembre, giorno del direttivo che dovrà sciogliere la riserva sulle mozioni. In realtà, la scelta di Gasbarra di non partecipare alla convention dell'Eur sarebbe motivata dalla sua posizione critica su come si sta presentando la mozione Bersani nel Lazio, «troppo concentrata alla soluzione degli equilibri interni e poco attenta alle proposte e alle iniziative capaci di coinvolgere gli elettori e i cittadini romani». In merito agli esiti del confronto precongressuale Marroni non azzarda un pronostico ma solo una valutazione di clima. Secondo il capogruppo Pd in Campidoglio infatti «i primi dati risultati dai circoli danno essenzialmente un risultato positivo della mozione Bersani-Mazzoli e siamo abbastanza fiduciosi». Il terreno di confronto più sensibile riguarda naturalmente il dopo-congresso e su questo Marroni è categorico: «Noi dobbiamo lavorare per un'alleanza con l'Udc e questa mi sembra sia la direzione abbastanza chiara delineata da Bersani e Mazzoli, mentre con la sinistra dobbiamo fare un discorso programmatico, affrontare cioè quei temi di carattere economico e sociale, come ad esempio la casa, che stanno a cuore anche alla sinistra». Venendo ai problemi più strettamente legati alla città, ciò che preoccupa Marroni sono le sorti del nuovo piano regolatore soggetto a un fuoco di fila di veti. «Penso che un grande lavoro è stato fatto anche se ci sono stati elementi di difficoltà, ma il punto delicato è che oggi con la crisi economica abbiamo chiesto al sindaco più volte di sbloccare rapidamente le procedure, il che significa mettere in campo subito cantieri, opere pubbliche e sbloccare l'edilizia privata. Su questo ci sentiamo di fare una critica all'attuale amministrazione dove ci sembra sia sostanzialmente tutto fermo». L'altra grande ferita aperta nella gestione del governo locale, come si sa, è la questione dello smaltimento dei rifiuti. Marroni ha le idee chiare sull'argomento: «Noi sosteniamo l'apertura di due nuove impianti a Roma, quello che è stato completato a Malagrotta e quello di Albano per il quale anzi sollecitiamo l'amministrazione a trovare i finanziamenti e dare quindi seguito a questo progetto. Con questi due impianti potremmo chiudere il ciclo rifiuti e chiudere definitivamente la discarica più grande d'Europa. La mozione Bersani-Mazzoli, attiva anche su questo punto, ha ricevuto l'adesione di tanti ex Ds e ultimamente il sostegno di una parte dei popolari con Gabriele Mori. È dunque una mozione rappresentativa del grande schieramento nel partito e può essere un modo utile per trovare una sintesi ai problemi della Regione».