Ecomed si fa avanti Interesse più concreto di Ama e Acea
Lanotizia trapela nel tardo pomeriggio di ieri e ha una notevole rilevanza perché è la prova che, finalmente, sulla società colleferrina le due multiutility romane hanno trovato il sospirato accordo. Ecomed è infatti compartecipata al 50% da Acea e Ama, peraltro proprietaria del 40% di uno dei termovalorizzatori di Gaia, e aveva stretto alleanza con Pontinia Ambiente per l'inceneritore di Albano. Si concretizzerebbe così il progetto, da più parti invocato, di una società pubblica laziale per la gestione del settore rifiuti della Regione. Consorzio Gaia, in amministrazione straordinaria dall'agosto 2007, ha pubblicato in agosto il bando di gara europeo per la ricerca di un assuntore e si sarebbero fatti vivi anche grossi gruppi europei. Intanto i Comuni continuano a non pagare Gaia per i servizi erogati, tanto che le Prefetture di Roma e Frosinone li hanno invitati a mettersi in regola con il dovuto sia per i servizi sia per il solo smaltimento in discarica. A quanto risulta a Il Tempo, l'esposizione dei Comuni verso Consorzio Gaia ammonta a oltre 35 milioni di euro per Roma e a quasi 8 milioni e mezzo di euro per i comuni del frusinate. I maggiori crediti Gaia li vanterebbe con: Valmontone e Velletri per quasi 5 milioni di euro ognuno, Fiuggi per 3 milioni, Subiaco per oltre 2,5, Montecompatri per 1,1, Palestrina per quasi 2 milioni, Lariano per uno e mezzo, Alatri per 3, Anagni per 2,5, Veroli per 1,3 e con la società «Volsca Ambiente» per 1,6. Soldi che i Comuni hanno regolarmente riscosso dai cittadini con la Tarsu, ma mai versato nelle casse esauste del Consorzio. Solo due mesi fa, dopo il blocco della discarica di Colle Fagiolara e il rischio di un'emergenza rifiuti nel Lazio, alcuni sindaci avevano cominciato a saldare qualche pregresso. Poi tutto si è fermato, tanto che poche settimane fa i Prefetti di Roma e Frosinone hanno chiesto ai Comuni morosi di sanare le insolvenze.