Giuliani: "Cortei troppo costosi"
In pochi se ne sono accorti, ma all'interno della Polizia municipale di Roma è partita una vera e propria «rivoluzione». Le nuove funzioni, con le ordinanze anti-bivacco, anti-vetro e anti-borsone, hanno aggiunto lavoro a un Corpo già ridotto all'osso. In cambio, però, quello che sta per iniziare sarà un autunno di grandi novità: non solo entro Natale saranno in strada i primi vigili con le pistole, in virtù di un armamento legittimato dopo venti anni di battaglie sindacali, ma assetti interni che consentiranno di collocare in mobilità i più anziani e di mettere in strada i più giovani. Una «rivoluzione» partita dal I Gruppo, più "stressato" degli altri perché alle prese con il centro storico, dove è stato deciso il trasferimento di 45 ufficiali, e dal XIII, che insiste su Ostia, da dove sono stati dirottati altri 13 graduati. Entro ottobre, inoltre, saranno in servizio altri duecento giovani vigili che hanno superato l'ultimo concorso. Qualcosa, insomma, si muove. «I problemi del Corpo sono noti, a partire dalla carenza di personale fino all'elevata soglia dell'età pensionabile. Se gli agenti sono poi costretti a fare gli straordinari, allora diventa davvero difficile far quadrare i conti della Municipale. Basta guardare quello che è successo negli ultimi giorni. Mi riferisco ai cortei di varia natura che hanno solcato le vie del centro storico. Sa quanto costano ogni anno alla Municipale?». A fare la domanda a Il Tempo è il comandante dei vigili urbani di Roma Angelo Giuliani. «Costano 4 milioni di euro - continua Giuliani - e mi riferisco solo agli straordinari» Parla dei cortei di natura, diciamo così, politica? «Esatto. Perché se sono duecento a sfilare, o duemila, per noi non cambia niente. La quantità di strade da chiudere, quella del traffico da deviare e la quantità di uomini e mezzi da dislocare sul campo, più o meno non cambia». Alcune manifestazioni sono impreviste o decise addirittura nell'arco di poche ore. Il corteo degli sfollati dell'ex Regina Elena ne è un esempio. Quali difficoltà s'incontrano in questo caso? «Qui si entra nel capitolo della logistica e dell'ordine pubblico. Sta al Prefetto trattare con i manifestanti per scegliere orari e percorsi che possano facilitare a tutti il lavoro. Nell'arco di mezza giornata il tragitto può cambiare più volte. Quando viene scelto, però, la logistica e gli uomini da schierare non cambiano». Prima ha parlato dell'elevata soglia dell'età pensionabile come un problema. Cosa intendeva dire? «Un vigile urbano va in pensione a 67 anni, molto più in là con l'età rispetto a un carabiniere o un poliziotto. Se necessario è in strada a dirigere il traffico con la pioggia, il vento e il freddo. Eppure il lavoro di un agente di Polizia municipale non è considerato usurante». Questo cosa comporta? «Comporta che l'età media dei miei uomini è di 50 anni. Troppo alta. Molti agenti che hanno superato i 60 anni, in alcuni casi addirittura i 65 anni, sono ancora in strada a fare il loro dovere». Non è possibile utilizzarli in altro modo lasciando alle nuove reclute l'asfalto? «La media dell'età parla da sé. Evidentemente abbiamo ancora troppi pochi giovani. I concorsi stanno continuando proprio in questi giorni. Il Corpo ha bisogno di nuove leve e di un maggior numero complessivo di agenti. I compiti di un vigile, soprattutto di un vigile urbano della Capitale, oggi non è più solo quello che si svolge al semaforo. La Municipale si occupa di tutto, dall'ambiente alla prostituzione, dagli sgomberi al decoro urbano, compiti di cui non possono occuparsi gli uomini in servizio che hanno superato una certà età». In polizia, dopo i 50 anni, gli agenti vengono utilizzati negli uffici. Non è possibile fare lo stesso anche con i vigili urbani? «Non è così semplice. Anche all'interno degli uffici ci sono compiti difficili da adempiere per le persone di una certa età, soprattutto oggi, in piena informatizzazione degli uffici comunali». Il ministro Brunetta è stato contestato quando chiamò alcuni agenti di polizia «panzoni». Il senatore della Lega Stiffoni gli rispose citando il popolare detto: «Omo de panza, omo de sostanza»". Forse non è il caso dei vigili urbani, trattandosi più d'eta che di circonferenza corporea. Ma non si corre il richio di incappare in critiche del genere? «Spero di no. Anche per questo sono convinto che l'età pensionabile dei vigili urbani debba essere ripensata anche in virtù del fatto che si tratta, ripeto, di un lavoro usurante. Servirebbe una legge nazionale che considerasse questi aspetti del lavoro e magari abbassasse l'età pensionabile che non può essere equiparata a quella di un dipendente comunale qualsiasi». All'interno dei gruppi si sta dando vita a trasferimenti in altri uffici. È il caso del centro storico, dove sono stati collocati altrove ben 45 ufficiali. È per l'età o per altro? «Sono arrivato al comando dopo aver prestato servizio in diversi gruppi. Non vedo perché non lo debbano fare altri. Trasferire persone da un gruppo all'altro non solo è funzionale al servizio che si deve svolgere, ma evita la formazione di sacche di potere, se mi passate il termine. Questa ristrutturazione poi ha l'obiettivo, ormai noto, di sapere sempre chi fa cosa». Trasparenza e organizzazione vanno bene, ma come la mettiamo con le ordinanze del sindaco Alemanno, anti-bivacco, anti-vetro e anti-borsone. È aumentato il carico di lavoro? «Il problema non è questo, perché rientra nelle nostre funzioni. Il bilancio mi sembra più che positivo. In centro storico non vedo più zingari». Può darci qualche numero per avere un'idea del lavoro che si sta facendo? «Tra luglio e agosto abbiamo effettuato 280 verbali in virtù della violazione dell'ordinanza anti-borsone. Ma su questo fronte la vera svolta ci sarà a ottobre con l'entrata in vigore della nuova legge che prevede multe per i clienti degli ambulanti di merce falsa. E credo, francamente, che sia l'unica strada percorribile se si vuole dare un duro colpo al fenomeno». Quanti verbali avete elevato invece per l'anti-vetro e l'anti-alcol? «Più di ottocento controlli per l'anti-vetro con 21 violazioni riscontrate. Per quanto riguarda poi l'ordinanza che vieta la vendita, la somministrazione e l'asporto di alcol dalle 21 in strada, su 4.253 controlli abbiamo elevato 29 verbali». E per l'anti-bivacco? «In questo caso le violazioni sono state qualche decina. Bisogna però considerare che in molti casi si tratta di barboni e c'è un aspetto umano e solidale che non può essere tralasciato». Clochard a parte, ci sono anche i turisti che mangiano, bevono e sporcano i monumenti senza farsi troppi problemi. La maggior parte di loro, inoltre, non sa neanche di correre il rischio di una multa. «Su questo aspetto credo andrebbe fatto un lavoro di informazione anche da parte dei tour operator e degli alberghi». Veniamo alle armi. Per la prima volta dopo due lustri i vigili urbani che lo richiedono possono essere armati. Una svolta annunciata diverse volte, ma quando vedremo i primi "pizzardoni" con la pistola? «I primi settecento agenti hanno già concluso la prima fase delle visite e dei corsi e a giorni inizieranno le lezioni di tiro al poligono di Nettuno. Direi che ci siamo».