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Mille docenti senza cattedra

Scuola

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Maestro unico, classi sovraffollate, tagli al corpo docenti. Tanti, davvero tanti gli argomenti nel calderone del primo giorno di scuola. Una campanella, quella suonata ieri per migliaia di studenti laziali, a cui hanno fatto eco le polemiche di sindacati, insegnanti e genitori, insoddisfatti per le nuove disposizioni del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. A creare il vespaio più rumoroso è stato il Codacons che ha fatto partire i primi ricorsi al Tar di centinaia di precari della scuola. «Si tratta di un'azione legale - spiega l'associazione - tesa a far riconoscere i diritti dei docenti colpiti dalle recenti regole del ministro Gelmini, che di fatto hanno penalizzato il settore della scuola e la qualità del servizio reso agli studenti, con ripercussioni enormi sul fronte dell'occupazione degli insegnanti». I numeri in questo caso li danno i sindacati. La Uil, tramite il segretario Saverio Pantuso, parla di mille «assenze», professori non ancora «nominati». Insomma un prof su 4, circa il 30% del personale Ata. «È presto per parlare di numeri, ci vorrà qualche giorno per sistemare cattedre e docenti – risponde direttamente Maria Maddalena Novelli, direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale che ieri ha scelto l'istituto Aristide Leonori di Acilia, periferia di Ostia, per un ideale taglio del nastro dell'anno scolastico – Una scuola che è un esempio di eccellenza e integrazione. Qui hanno ben utilizzato il tempo pieno integrando ore di laboratorio per diversamente abili e stranieri. Dimostrazione che le soluzioni ci sono. Al momento nel Lazio contiamo mille insegnanti senza nomina. Ma ripeto è presto per parlare. Basti pensare che per una materia come lo spagnolo, abbiamo il 51% dei docenti assenti, che non hanno risposto all'appello». A preoccupare le associazioni però c'è anche l'influenza. «Sta per partire – aggiunge il Codacons - un altro ricorso al Tar in favore delle famiglie, relativo al sovraffollamento delle scuole. I tagli nel settore, infatti, hanno portato ad un aumento del numero di studenti per classe. Numero che, per legge, non può superare i 25 alunni in ciascuna aula; con la riforma Gelmini si arriva a superare quota 30. Un rischio per studenti e insegnanti, legato alla sicurezza, per cui la normativa vigente prevede dei requisiti minimi di spazio per ciascun alunno. Per ogni persona, docente e alunno, presente in aula, deve essere garantita un'area netta di 1,80 metri quadri nella scuola dell'infanzia e 1,96 metri quadri nella secondaria. Abbiamo infine depositato un nuovo esposto a tutte le Procure della Repubblica competenti nel Lazio, e una diffida contro il Direttore Scolastico Regionale; entrambi gli atti denunciano i rischi legati al diffondersi dell'influenza A nelle aule della regione in cui si supera il numero di alunni stabilito dalla legge». Al direttore scolastico regionale il Codacons ha intimato di non approvare la costituzione di classi non conformi. Minimizza però proprio il direttore. «Mi sembra che abbiamo avuto ampie rassicurazioni sul tema da parte della sanità – ha detto la Novelli scuotendo la testa – non credo sarà un problema. Affronteremo caso per caso». All'immagine felice fuori dalla Leonori, tra faccini sorridenti e abbracci, ieri ha fatto da contraltare le proteste in tutta Roma. È proseguito anche ieri il presidio davanti al ministero dell'Istruzione del Coordinamento Precari, presente da lunedì 7 settembre, con docenti giunti da tutta Italia. Irruzione dei precari anche nel liceo classico Virgilio, dove gli insegnanti hanno tentato di prendere parte all'assemblea di inaugurazione dell'anno scolastico. I manifestanti sono riusciti a stendere uno striscione da una finestra del liceo con su scritto «Tagli alla scuola una truffa per tutti».

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