Fuga di gas, brucia deposito Trambus
Una perdita di metano e al deposito Trambus di Tor Pagnotta l'altra notte alle 3 è scoppiato l'inferno. Tre i dipendenti feriti della ditta esterna di carburanti, la Cometa. Il più grave, di 38 anni, ha risportato ustioni a mani e braccia, è ricoverato al Sant'Eugenio con 25 giorni di prognosi. Gli altri due colleghi se la caveranno con tre giorni di cure ciascuno. Uno di loro, C.D., di 36 anni, ha avuto parole dure: «Il sistema antincendio non ha funzionato, le manichette sono fuori uso». Ventiquattro le vetture a gas distrutte, per un danno economico pari a circa 10 milioni di euro. A maggio, al deposito di Trastevere, un altro incendio ha incenerito 30 bus a metano. L'assessore comunale ai Trasporti, Sergio Marchi, ha affidato il compito di accertarle a una inchiesta interna. Il deposito di via Chiarucci è ampio, le vetture sono parcheggiate all'aperto. Le colonnine di rifornimento sono fissate a terra. Il metano è un gas leggero, che si espande nell'aria. Pare che le fiamme siano divampate durante l'operazione di ricarica delle 7 bombole da 30 chili che costituiscono il serbatoio del bus. Dal cannello del carburante potrebbe esserci stata una perdita. Immediato l'intervento di vigili del fuoco, carabinieri e polizia. I pompieri sono intervenuti con 14 automezzi, tra i quali il Super Dragon negli aeroporti, e una quarantina di uomini. I vigili hanno affrontato le fiamme per evitare il disastro. Uno di loro, Gianluca, 23 anni, si è messo alla guida di 17 bus: uno per uno li ha portati lontani dal rogo. Il volante dell'ultimo scottava come un forno.