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Termini, parte il viaggio nel futuro

Il sindaco Gianni Alemanno

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La stazione Termini entra nel futuro. E lo fa con i 63 milioni di euro che da ieri iniziano a diventare realtà con il via libera dato dal sindaco Alemanno e dall'assessore alla Mobilità Sergio Marchi, con i vertici di Roma Metropolitane, alla realizzazione del nuovo nodo di scambio tra le linee A e B della metropolitana, che sarà pronto nel 2012. Nuove scale mobili, tapis roulant, percorsi per ipovedenti, nuovi sistemi di illuminazione, impianti antincendio di ultima generazione e videosorveglianza saranno il fiore all'occhiello delle nuove gallerie di collegamento tra linea A e linea B e che dovranno smistare un flusso di oltre duecentomila passeggeri al giorno. «L'investimento è di 63 milioni di euro (18 di questi finanziati dal ministero dei Trasporti ndr), si tratta quindi di un costo importante per un'opera, quella del nuovo nodo della stazione Termini, che è poi uan delle porte più importanti di Roma. Il progetto è stato curato da Roma Metropolitane che si sta confermando - spiega Alemanno - come uno dei principali attori della trasformazione che la Capitale sta subendo. Si tratta di un grande sforzo per la città, come quello della Tangenziale est, anche perché avviene cercando di limitare al massimo i disagi per la cittadinanza». L'assessore Marchi ha poi annunciato che «da ottobre verranno consegnati otto nuovi treni Caf della linea B, uno al mese anche se speriamo di velocizzare la consegna». L'assessore ha poi ricordato il progetto del prolungamento del Tram 8 fino a Termini, sottolieneando come questa sia «una priorità». Federico Bortoli, amministratore delegato di Roma metropolitane ha parlato invece del futuro della linea D della metro augurandosi che «possa essere inserita nelle opere strategiche previste nella legge obiettivo e pertanto finanziata in parte dal ministero». In questo modo il costo della linea, che è pari a tre miliardi di euro, verrà finanziata per il 50% dai privati e per l'altra metà dal pubblico. Quest'ultima quota potrebbe essere divisa tra lo Stato e le amministrazioni comunali e regionali. «Non abbiamo avuto però - ha aggiunto Bortoli - ancora alcun confronto con la Regione ma auspichiamo che, vista la sua partecipazione per la linea C, potrà dare un contributo anche per la linea D».

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