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Influenza A, nei mezzi pubblici è psicosi tra autisti e passeggeri

Un ragazzo si soffia il naso prima di prendere l'autobus (Foto Gmt)

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Su una cosa tutti sono d'accordo: la gente, nonostante la paura del contagio dell'influenza A, continua a prendere i mezzi pubblici. Ma chi invece ha davvero paura sono proprio loro, gli autisti degli autobus che ogni giorno trasportano migliaia di persone, italiani, ma sopratutto stranieri, in lungo e in largo per la Capitale. «Siamo noi quelli più a rischio – dichiara un autista Atac - proprio in virtù del lavoro che svolgiamo; stare tutto il giorno a contatto con una marea di persone di ogni nazionalità, sesso ed età è preoccupante». L'affluenza, infatti, nell'ultimo mese, non sembra aver risentito degli allarmismi quotidiani, anzi, ci tengono a sottolineare, sembra che almeno nelle ultime due settimane sia aumentata sensibilmente. Secondo un funzionario dell'azienda romana di trasporto, il volume del traffico passeggeri è aumentato per la fine delle ferie, ma soprattutto a causa della crisi economica che spinge più persone a prendere i mezzi pubblici e a lasciare a casa la propria macchina. «Vorremmo che la nostra azienda ci tutelasse maggiormente». È il coro unanime dei dipendenti che dinanzi all'arrivo dell'inverno e quindi ad una maggior possibilità di contagio, si dichiarano molto preoccupati. «Da quando è scoppiata quest'influenza – dichiara Paolo, appena trentenne – non abbiamo avuto dall'azienda né una circolare, né un elenco di precauzioni da prendere. In attesa che qualcuno ci dica se e quando saremo vaccinati, ci sentiamo abbandonati». Dello stesso avviso Oriana, 37 anni, di cui gli ultimi sei passati sull'autobus. «Dico sinceramente che ho paura e non mi sento affatto sicura. L'altro giorno un signore straniero non ha fatto che starnutire vicino a me e di questi episodi ne potrei raccontare un'infinità. Io ho una bambina appena nata e non posso certo correre il rischio di prendermi qualcosa». «Se non ci passano il vaccino, io me lo vado a fare da solo appena sarà disponibile», ha detto invece Massimo, preoccupato come gli altri per quello che potrà succedere nei prossimi mesi con l'arrivo dei primi freddi. «Fino a due anni fa l'azienda ha sempre passato i vaccini per le diverse influenze, poi dall'anno scorso più niente. Quest'inverno, se non adotteranno provvedimenti, a me prenderà il panico», dichiara infine Massimo. Il popolo dei viaggiatori sui mezzi pubblici romani resta naturalmente quello più esposto ai rischi del contagio influenzale. Gli addetti al servizio ne fanno parte integrante con tutti i contro che questo comporta, senza nemmeno un vantaggio.

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