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Settimana di fuoco per i precari e già si fissano i primi scioperi

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Intanto,per scaldare i muscoli, la protesta si è spostata ieri pomeriggio (con un corteo improvvisato) dai locali dell'Ufficio Scolastico provinciale di via Pianciani a Viale Trastevere di fronte al Ministero dell'Istruzione. L'intento è comunque quello di «chiedere le dimissioni immediate del ministro Gelmini, il ritiro della legge sui tagli e l'assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari nei posti vacanti». Tra striscioni, bandiere e slogan, anche una maglietta con la scritta: «Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini». Sarà una settimana di grandi manovre in tutt'Italia. Lunedì, 14 settembre, la maggior parte delle scuole riapre i battenti, e per questa data è stata proclamata la giornata nazionale di mobilitazione con presidi presso le sedi degli ex provveditorati ma anche assemblee aperte a studenti e genitori per essere informati sulla questione. E il senatore Stefano Pedica dell'Italia dei valori propone ai docenti di tutti gli ordini scolastici «di disertare il primo giorno di scuola e portare con questo gesto la solidarietà alle migliaia di loro colleghi che, attraverso una legge truffa, li ha privati del lavoro». A farne le spese saranno, come al solito, gli alunni. N. P.

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