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«Quelle ragazze erano due angeli»

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Unacittà ancora sotto shock per l'ennesime vittime della strada. Questa volta, a perdere la vita sono state Giulia Brignone, di 22 anni, e Valentina Arru, di 23. La loro amica, Valentina Porcelli, 23enne, è ancora ricoverata all'ospedale «Santo Spirito» di Roma in prognosi riservata. Il sindaco di Cisterna, Antonello Merolla, ha confermato il lutto cittadino per i funerali delle due giovani, previsti probabilmente per domani. «Erano due angeli, studiavano e cercavano di non dare problemi alle loro famiglie». A parlare è la zia materna di Valentina Arru. Sua sorella Paola e suo cognato Franco, titolare di una ditta edile, sono tornati dalla Grecia, dove stavano festeggiando l'anniversario di matrimonio. Intanto, sul profilo che Valentina aveva aperto su Facebook, gli amici continuano a lasciare messaggi. Angelo le ha dedicato «Il mio pensiero» di Ligabue, uno dei suoi cantanti preferiti. Anche Giulia Brignone amava la musica. Suonava la batteria e proprio questa settimana avrebbe ripreso le lezioni. Voleva mettere su una band. Giulia aveva il giornalismo nel sangue e aveva iniziato a collaborare con Radio Enea, emittente di Anzio. «Era una ragazza solare, piena di vita ed energia. Il giorno del provino indossava un abito giallo, quasi un portafortuna - dice Paolo, collega della radio - Si definiva alle prime armi ma con tanta voglia di fare bene. Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) saremmo dovuti andare insieme a Nettuno per intervistare un assessore comunale. Ci mancherà». Simona Brignone, 30 anni, non si dà pace per la perdita della sorella: «Abbiamo trascorso tutto il sabato pomeriggio al mare, a Sabaudia. Mi ha detto che la sera sarebbe andata a Roma con gli amici. L'ho salutata come sempre; non potevo immaginare che non l'avrei più rivista». Simona accarezza Teddy, uno dei tanti cani che Giulia aveva in casa, nella villetta di via Enrico Toti. «Lei era il sole, la vita - aggiunge Simona che sta per andare a vivere a Roma con il suo fidanzato - Mi trovavo già nella Capitale quando ho appreso la notizia dell'incidente. I miei genitori cercavano di rintracciare inutilmente Giulia che non era tornata a casa. Dopo una serie di telefonate mi sono precipitata al Santo Spirito perché mi avevano detto che si trovava lì in rianimazione. Invece non era lei e si era trattato di un terribile errore. È stato in quel momento che ho capito che la mia sorellina era morta».

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