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Ponte Milvio, un incubo per i residenti

Piazza Ponte Milvio invasa dal traffico e dalle persone

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Abito a piazza Ponte Milvio da quasi cinquant'anni. C'eravamo venuti con mio marito perché era una zona tranquilla, allora periferica, e soprattutto per il suo forte carattere popolare. C'era il mercato rionale, le trattorie sulla piazza, le botteghe artigiane nelle vie adiacenti, un'umanità cordiale e accogliente. Capisco che, come tutte le persone anziane, sono portata a rimpiangere il bel tempo antico, ma vi assicuro che, al di là della nostalgia, la vita vi scorreva veramente comoda e serena. Oggi siamo assediati 24 ore su 24 dal frastuono assordante del traffico, le vecchie botteghe sono state sostituite da una serie ininterrotta di ristoranti, pub, pizzerie, tutti contrassegnati dal cattivo gusto e dalla baldoria. Marciapiedi e strade sono diventati un unico grande parcheggio, per noi residenti non c'è più un angolo o una panchina per incontrare un amico. Sembra di vivere in un luna park. E poi c'è l'ora dell'aperitivo! Dalle 20 in avanti la piazza si riempie. Non si vive davvero più. Barricati in casa, con la grande afa di quest'estate non possiamo neppure aprire una finestra. Mi domando: non si può proprio far niente per cambiare le cose? Giuseppina F. Il filo diretto con la cronaca di Roma. Potete inviare lettere, commenti e segnalazioni a questo indirizzo e-mail (clicca qui), al numero di fax 06/675.88.324 o via posta a Il Tempo - Lettere, piazza Colonna 366 - 00187 Roma. Venerdì, ore 23,45, un serpentone di auto inizia da piazza Maresciallo Giardino e termina a piazzale di Ponte Milvio. Alle ore 24,30 la situazione è la stessa. Gli automobilisti sono infuriati, i residenti non riescono a dormire per l'assordante rumore dei clacson dei conducenti bloccati nel traffico: per percorrere poche centinaia di metri ci impiegano anche venti minuti. E a «condire» la critica situazione di una delle piazze della movida notturna, macchine e motorini parcheggiati ovunque. Insomma, ogni week-end è sempre la stessa storia. Come è possibile? Semplice. È stata ripristinata la Zona a traffico limitato. Cosa vuol dire? Che alle 23, fino alle 3 del mattino, vengono usate transenne per evitare che le vetture e i motorini transitino sulla piazza, costretti a proseguire per viale di Tor di Quinto: le transenne limitano anche la carreggiata, eliminando anche una corsia di marcia, creando un ulteriore problema per la circolazione. Quali e quanti sono i benefici di questa Ztl? Se lo chiedono ogni venerdì e sabato sera soprattutto i residenti della zona, che per tornare a casa devono fare i conti con lunghe file e una volta nell'appartamento, con la rabbia degli automobilisti ancora bloccati nel traffico che non esitano a suonare insistentemente il clacson. La Ztl, comunque, ha evitato soltanto l'ingresso delle auto nel piazzale di Ponte Milvio. I motorini e le moto, infatti, hanno libero accesso invece ai marciapiedi della piazza, dove i mezzi a due ruote vengono parcheggiati anche tra i tavolini dei diversi locali che si trovano sia sulla piazza sia sul ponte. Anche sabato sera, comunque, la situazione del traffico è stata uguale a quella della sera precedente. La chiusura della piazza ha creato infatti ancora file e intasamenti fin verso le due di notte. Sul lungotevere da e verso lo Stadio Olimpico un fiume di macchine e clacson che suonano ininterrottamente ha creato non pochi disagi. La gente, sia i residenti, sia i gestori dei locali e i frequentatori della notte, si sono detti tutti molto scontenti. «Come vede il problema rimane, anche se non ci sono più macchine in seconda o terza fila - dichiara Emma, proprietaria di una storica pizzeria sulla piazza – ma ci sono problematiche ben più serie di queste da risolvere, come il degrado in cui vive tutto il quartiere di notte». (ha collaborato Nerina Stolfi)

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