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In tempi di crisi per i liberi professionisti, arrivano scrivanie in affitto e sale riunioni comprese nel menù.

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Sitratta del fenomeno del «coworking», che è sbarcato nella capitale. Dopo il «cohousing», la casa condivisa, arriva l'ufficio condiviso. Più pratico e più conveniente di un internet point, si rivela come una sorta di ufficio del futuro. È un modo utile ed economico, per ingegnarsi e far quadrare i conti, e non solo. Per svolgere la propria attività lavorativa, risparmiando, si può approfittare degli spazi messi a disposizione, a modica cifra, in alcuni locali. In un ristorante nei pressi di via Veneto, viene offerta, compresa nel menù, un'apposita ed efficiente sala riunioni, dove svolgere liberamente, in silenzio, e senza essere disturbati da nessuno, il proprio lavoro. Si potranno effettuare tutte le mansioni che occorrono, come inviare un fax, oppure una email; masterizzare cd-rom, o sistemarsi in postazione con il proprio computer portatile, a scrivere o navigare via internet. Infine, chi lo desidera, può anche usufruire di uno schermo al plasma per effettuare proiezioni. Pendolari, free lance, o uomini d'affari, potranno avere tutti i servizi di un comune ufficio. E lavorare in tutta tranquillità, usufruendo di uno spazio comodo e silenzioso, a costo zero. A disposizione del clienti, veri e propri «business-man», si troverà anche personale per espletare mansioni di segreteria e servizi collegati.

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