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Università, test a pagamento

La Sapienza (foto Gmt)

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Test a pagamento per assicurarsi un futuro da medico, tremila euro per aggirare la dura legge del numero chiuso, che a Roma per il corso di laurea più ambito, quello in medicina, apre la strada solo a un'aspirante matricola su dieci (12.714 i candidati, solo 1.264 i posti).  È anche così che dopo le "matricole" sessantenni, parenti e amici pronti ad aiutarti gratis, gli stratagemmi per superare il muro delle selezioni, finiscono per diventare business, con un finto candidato che darà la soluzione giusta alle 80 maledettissime domande a risposta multipla dietro compenso. Ma lo studente navigato di 24 anni di Menfi, Agrigento, e l'aspirante matricola di 18, sono stati smascherati e denunciati dagli agenti del commissariato Università La Sapienza diretti da Ornella De Santis. Tutto comincia con la falsificazione del documento d'identità del diciottenne. Per far sostenere la prova d'ammissione a chi su quei banchi ci era già passato e il test l'aveva superato. Con la ricompensa di 3 mila euro. Ma la commissione se n'è accorta e ha chiamato la polizia. Le indagini, con verifiche anagrafiche al Comune di Menfi che ha rilasciato il documento d'identità all'aspirante studente, hanno permesso di accertare l'alterazione del documento, il cui timbro a secco era stato apposto con un chiodo, visto che la foto sul documento presentato alla commissione era diversa da quella apposta in calce al documento genuino rilasciato dal Comune. Al termine della prova, lo studente è stato fermato e condotto negli uffici del commissariato Università dove ha confessato di aver personalmente alterato il documento, aggiungendo anche che già altre volte si era sostituito ad altri candidati per sostenere quiz e prove d'esame per un compenso tra i mille e i 3 mila euro. Dall'università viene sottolineato che «la severità dei controlli messi in campo dalla La Sapienza ha permesso di smascherare l'imbroglio del finto candidato».

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