Petardi sui gay, c'è l'inchiesta
Due gli "attentatori", nessun ferito e lievi danni: ai motorini parcheggiati e alle vetrine del «Colosseum bar». Tre i testimoni oculari, dipendenti dell'enoteca colpita e persone che erano lì fuori: hanno seguito la coppia e uno ha parlato con loro. Ha chiesto: «Perché lo avete fatto?». La risposta: «Ma non siamo stati noi, ti sbagli». «Erano due petardi da stadio - spiega il proprietario del Colosseum Bar - erano le 23.40, la gente si è spaventata. Il primo è finito qui, davanti ai tavoli dove erano sedute una quindicina di persone. Ho visto due ragazzi fuggire a piedi e alcune persone inseguirli. Poi all'incrocio si è creata una gran folla». I carabinieri della Compagnia Piazza Dante, diretta dal colonnello Antonio Buda, stanno cercando di identificare gli autori della bravata. Ieri in caserma hanno ascoltato i tre testimoni, dai quali si sono fatti ripetere dinamica dei fatti e descrizione dei presunti responsabili. Le versioni degli uni e degli altri sono state uguali. I militari hanno anche acquisito le registrazioni di alcune telecamere delle banche presenti in zona. ma hanno inquadrato solo le scie luminose dei petardi. Il delegato del sindaco alla Sicurezza, Giorgio Ciardi, ha annunciato nuove misure: steward per il controllo del decoro stradale, vigilanza privata e rafforzamento degli uomini della polizia municipale a Gay street. Il via previsto per ottobre, in via sperimentale. Ieri sera manifestazione di solidarietà in strada. Alla fine, il clamore ha fatto più rumore dei due petardi. Il loro scoppio infatti è capitato dopo tre episodi violenti contro gli omosessuali, tutti di notte: il 19 a San Giovanni l'aggressione a un cantautore, il 22 all'Eur un quarantenne noto come «Svastichella» ha accoltellato un gay e spaccato una bottiglia in testa a un altro perché si stavano baciando; quattro notti dopo, al Portonaccio, ignoti hanno spaccato la vetrina e gettato benzina nel locale «Qube», dove si svolge la serata gay di Muccassassina.