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Via gli abusivi dell'ex Regina Elena

Vie chiuse per lo sgombero

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L'alba di ieri per 250 famiglie ha il rumore di catene tranciate e cancelli segati. Con una massiccia operazione di polizia è finita così l'occupazione dell'ex-ospedale Regina Elena, dove dall'8 luglio 2007 vivevano in pianta stabile madri, padri, bambini e neonati, tutti italiani e stranieri. Senza altro tetto sulla testa che quello di un complesso sanitario, abbandonato da 8 anni, in via del Castro Laurenziano. Sono arrivate presto le camionette delle forze dell'ordine. Dispiegate su via Regina Elena e viale Ippocrate, hanno transennato ogni possibile via di fuga. Gli agenti sono entrati tranciando i lucchetti che tenevano serrati i cancelli e hanno iniziato le operazioni di identificazione e smistamento. «Non abbiamo potuto raccogliere le nostre cose – racconta Mirela, 28 anni, della Romania – solo questi pantaloni e la maglietta. Ho recuperato i documenti e basta. Poi ci hanno radunati al primo piano, ci hanno preso le chiavi e dai documenti ci hanno assegnato ai diversi posti». Gli occupanti sono stati sistemati su sei autobus dell'Atac e portati in quattro destinazioni diverse: 50 famiglie in un'ex-scuola adattata a ostello di via Fieschi, a Monteverde; altre 50 a via Malvagna, VIII Municipio; poi nei padiglioni della Casa della Pace e a Grotta Celoni. Uno sgombero non senza problemi: mentre la polizia circondava l'edificio, 60 famiglie, con bambini che piangevano, hanno tentato di resistere in un padiglione, alla fine liberato. La protesta del coordinamento cittadino di lotta per la casa, Action e comitato obiettivo casa è subito confluita in una manifestazione: un centinaio di sfollati hanno attraversato San Lorenzo e occupato fino al primo pomeriggio piazzale Labicano, rovesciando cassonetti, sedendosi sui binari e impedendo a tram e auto di passare. Alle 16 altro sit-in davanti al Campidoglio: un centinaio hanno presidiato la piazza seduti sugli scalini dell'arce capitolina scandendo slogan contro il sindaco e srotolando lo striscione «No alle deportazioni. 10, 100, 1000 occupazioni». Mentre una decina di manifestanti è salita sul tetto dei Musei Capitolini, per rivendicare il loro diritto all'abitare.

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