L'asilo privato costa quanto l'affitto di una casa

Nessun posto in un asilo nido comunale per quasi un bambino su tre. Settembre inizia con una grande emergenza: 8.700 bambini non potranno usufruire dei servizi a loro dedicati, a fronte di 19.134 domande. Se si aggiungono i 9 mila esclusi dalla scuola dell'infanzia si arriva quasi a 20 mila bimbi senza un posto. Per i genitori che hanno tentato la strada dell'asilo comunale solo liste d'attesa e un'unica alternativa, il privato. Se infatti non si ha la fortuna di avere nonni disposti a tenere il piccolo e si scarta la costosa ipotesi baby sitter si opta per l'asilo privato. Che andrà scelto il più possibile vicino casa per evitare il percorrere di troppi chilometri ogni mattina (e già questo non è facile visto che non tutti i Municipi sono provvisti di strutture private), oppure al posto di lavoro di uno dei due genitori. Una sorta di male minore, quindi, sborsando comunque mensili che non vanno mai sotto i 400 euro e che superano facilmente i 600 con punte di 800 per strutture ubicate in zone centrali. A queste cifre vanno quasi sempre aggiunti: preiscrizione, quota annuale riscaldamento, materiale didattico e assicurazione nominale. Il costo di un asilo privato varia molto a seconda del tipo di struttura, delle attività che si svolgono, dell'ubicazione e naturalmente dal numero di ore che il bambino vi trascorre. I prezzi delle strutture private differiscono molto da quelli richiesti da quelle comunali, che si calcolano in base alla dichiarazione dei redditi del richiedente (quindi chi guadagna meno paga meno), e che di media non superano i 150 euro al mese. Prepararsi all'«inevitabile» è dunque la cosa migliore. Una coppia che decide di mandare il proprio bambino in un asilo privato dalle 7 di mattina fino alle 17 e 30, 18 di sera, dovrà prepararsi a spendere di media circa 500 euro al mese, in qualche caso anche 700. Quasi la metà costerà tenerlo fino all'ora di pranzo (se si porta via prima che abbia mangiato). Il giro nelle strutture private del Comune di Roma (in Provincia i prezzi sono più bassi) inizia dal quartiere Casalotti, XVIII Municipio (dove sono in attesa di un nido comunale 226 bambini su 915). Scoviamo un nido che offre un ambiente confortevole ed è dotato di cucina interna e di educatrici qualificate. I prezzi da listino 2008/2009 prevedono: la preiscrizione 130 euro, la quota annuale 275 euro comprensiva di assicurazione, il pediatra, il materiale didattico e il riscaldamento. La retta mensile varia dai 300 euro mezza mattinata senza pranzo fino ai 680 con pranzo e merenda e riconsegna alle 18 e 30. Conti alla mano, l'ipotesi meno dispendiosa costerà a una coppia 3.695 euro l'anno, quella più onerosa 7.765. Continuiamo con il XIX Municipio (553 bimbi in attesa). In zona Torrevecchia c'è un nido che all'atto di iscrizione chiede 250 euro. La retta mensile varia da un minimo di 395 euro per l'uscita alle 13 a un massimo di 550 euro per l'uscita alle 18. C'è poi da versare un contributo minimo per l'acquisto e la gestione del corredino e pannolini che varia da 150 a 250 euro l'anno. Totale: se ci atteniamo all'ipotesi meno costosa, mandare nostro figlio all'asilo nido costerà 4.745 euro per un anno. In II Municipio, la retta un asilo «extralusso» varia dai 400 euro al mese fino a mezzogiorno e senza pranzo ai 700 se il bambino resta fino alle 18 e gode di tre pasti. Non va meglio nel XII Municipio, dove in due asili nido ci prospettano una preiscrizione di 250 euro, una quota annuale di 140 che comprende assicurazione, riscaldamento e materiale didattico, e una retta che va dai 350 euro mezza giornata ai 650 per una giornata intera.