Chiude Gulliver, l'unico cinema nella zona di Ottavia
Ho appreso con stupore il rischio di chiusura della multisala Cineplex in via della Lucchina, a Ottavia. Per sfratto. Non ho ben chiaro le motivazioni di questa decisione, visto che, come è stato sottolineato nel messaggio affisso, è l'unico cinema di zona. Se dovesse essere chiuso, la struttura a cosa sarà destinata? Ma poi non è sempre stato un obiettivo prioritario la riqualificazione/valorizzazione delle periferie? Già il vicino centro commerciale non gode di particolare floridità, con negozi chiusi e cambi di gestione, già non esiste una libreria in zona...ora anche la chiusura del cinema? Non credo che i ragazzi del quartiere meritino di venire privati di un posto sicuro dove poter trascorrere una serata...Ricordiamoci che il cinema è cultura! Vorrei sapere se sono state prese contromisure o comunque se è in programma qualche iniziativa per impedire questa assurda chiusura. Giorgia Toscano Il filo diretto con la cronaca di Roma. Potete inviare lettere, commenti e segnalazioni a questo indirizzo e-mail (clicca qui), al numero di fax 06/675.88.324 o via posta a Il Tempo - Lettere, piazza Colonna 366 - 00187 Roma. "Pizza e cinema?" La serata per eccellenza dell’italiano rischia di diventare un miraggio per gli abitanti del quartiere Ottavia. Il Gulliver, il multisala di via della Lucchina, l’unico della zona, sta per chiudere. La causa, un ordine di sfratto contro cui i dipendenti del cinema combattono ormai da luglio. Il 9 settembre ci sarà il secondo tentativo di esecuzione di sfratto, il primo c’è stato il 31 luglio. «Abbiamo scioperato il fine settimana scorso - dice Marzia, una dipendente - Cerchiamo di sensibilizzare la nostra clientela che arriva anche da fuori Roma». Il cinema, sostengono i dipendenti, vive da tempo in una condizione di precarietà: «Manca l’aria condizionata in alcune sale - aggiunge Marzia - il bar non ha più merce perché i fornitori non vengono pagati e il proprietario dell’immobile, dove ha sede il Gulliver, non percepisce l’affitto da mesi. Da qui l’ordine di sfratto». Se c’è una possibilità di salvare il multisala, si saprà solo venerdì prossimo quando i proprietari delle mura incontreranno i dipendenti per decidere se prendere in gestione l’attività. La Cineplex ha sale in tutta Italia. A Fiano Romano, gestisce il Feronia che rischia la stessa sorte. Le sedi di Udine e Avellino, invece, sono già state cedute ai proprietari dell’immobile. Restano invece alla catena di multisala le sedi di Ragusa, Pontedera, Padova, Torino e Genova. Come sempre a rischiare maggiormente sono i dipendenti. «Eravamo più di venti - dice Andrea Aiello, rappresentante sindacale - ora siamo in tredici. Ad alcuni non è stato rinnovato il contratto. Altri se ne sono andati per lavorare altrove, non potendosi permettere di perdere il posto all’improvviso, visto che la nostra azienda non ha avuto nemmeno il buon gusto di avvisarci dello sfratto». Il Gulliver di via della Lucchina non è l’unico a rischiare la chiusura definitiva. I cinema di quartiere sono cominciati a sparire qualche tempo fa: il Ritz di viale Somalia fu trasformato in una sala bingo. Nel X Municipio, quello degli studi di Cinecittà, ne resta aperto solo uno. L’unico precedente a lieto fine è quello dell’Adriano, a piazza Cavour, che fu salvato dal rischio chiusura. Non resta che augurare la stessa felice sorte anche al Gulliver.