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Ecco l'asilo dei sogni inutilizzato

Una delle sette scuole mai utilizzate (foto Gmt)

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Ci sono pure le campanelle pronte a suonare nella scuola nuova e mai utilizzata di via Lea Padovani. Ci sono i "murales" disegnati con colori non tossici, come richiesto dal Comune, la cucina attrezzata, i bagni con i servizi a misura di bimbo e di disabile. È la scuola che ogni piccolo sogna, ma è vuota, senza alunni e insegnati. Un edificio dimenticato di 500 metri quadri, senza contare il giardino e lo spazio destinato a parco giochi. Potrebbe ospitare 75 bimbi in età da nido (questa è la destinazione prevista per la struttura) ma resta chiuso, nonostante siano 600 i piccoli del IV Municipio rimasti fuori dalle liste comunali. La sua costruzione è iniziata nel 2002, ultimata nel 2008. Oltre 2 milioni di euro la spesa sostenuta dai soci della Cooperativa edilizia «La Torre». «Un anno fa sono venuti i tecnici del Comune a fare un sopralluogo - dice il vicepresidente della cooperativa, Renato Carlini - ci hanno chiesto delle modifiche da realizzare entro un mese e noi le abbiamo fatte. Poi c'è stato il collaudo e il Comune, in via informale, ci ha fatto sapere di non avere i soldi per aprirlo». L'edificio si estende su un unico piano «ma è rialzato di due metri - spiega Carlini - come prevede la normativa per l'edilizia scolastica». Non manca proprio nulla: le mura sono dipinte di blue, la cucina e i bagni hanno le mattonelle in tinta, gli estintori sono al muro e «addirittura - aggiunge il vicepresidente - già paghiamo la fornitura di luce, acqua e gas». Le stanze sono luminose e in fondo al corridoio principale si apre un'ampia sala giochi. Non manca la mensa e tanto meno la stanza per il primo pronto soccorso. All'ingresso, che affaccia sul giardino, dove un giorno magari ci saranno scivoli e altalene, c'è un mosaico coloratissimo. «Lo ha richiesto il Comune - spiega Carlini - anzi ci hanno chiesto di presentare tre bozzetti e poi hanno scelto il "Flauto Magico". Chissà, forse diventerà il nome dell'asilo». «Sarebbe bello portare mio figlio in questo asilo, a due passi da casa - dice una mamma che abita in una delle 136 villette a schiera di via Padovani - e invece non si sa quando aprirà, magari quando sarà già vecchio e con le crepe sui muri». «Abbiamo paura che venga occupato - dice un altro papà - Stanze semiarredate, bagni con i sanitari e cucina attrezzata, potrebbero far gola a qualche malintenzionato». Il futuro "Flauto Magico" sembra proprio la scuola dei sogni. Qualunque mamma vorrebbe per il figlio un asilo così. Ma attraversando aule e corridoi non si sentono né le voci dei bimbi né i profumi della mensa, ma solo un silenzio imbarazzante e un forte odore di nuovo.

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