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Soia coi parassiti, blitz dei Nas

La soia sequestrata

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Undici tonnellate di semi di soia infestati dai parassiti, e altri mille chili trovati nelle celle frigo ricoperti di muffa . È lo spettacolo di fronte al quale si sono trovati ieri mattina i carabinieri del Nas di Roma, diretto dal capitano Marco Datti, entrati in un deposito sulla Prenestina dato in affitto a un cinese. Dentro hanno trovato lui, denunciato per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e invasi dai parassiti, e due lavoranti suoi connazionali. Il cinese si è lamentato: «Certo che qui in Italia siete esagerati - ha detto ai militari - del resto che ho fatto di male? Ci sono troppe regole, sono troppo rigide». Il cittadino orientale risulta in regola coi documenti di soggiorno. Residente a Napoli, figura titolare della società che sulla carta produce semi di soia e li rivende ai locali che li lavorano e li cucinano. Aveva trasformato i circa 700 metri quadrati di superficie del capannone in una specie di serra, con tanto di macchinari, dove coltivava i germogli e una volta maturi li coglieva e li insaccava. Il problema è che oltre ai semi di soia il magazzino era un covo di muffa e parassiti. I carabinieri volevano sapere chi sono i clienti della società, dove si trovano, e altre informazioni contabili. Ma non è stato possibile trovare alcun documento. Il cinese ha detto che le carte sono dal suo commercialista, ora in ferie. La scoperta è frutto dei controlli sui prodotti alimentari che vengono eseguiti di routine dagli esperti del Nucleo antisofisticazione. Questa volta, però, in via Prenestina i militari sono arrivati partendo da un indizio. In una precedente ispezione in un locale cinese della Capitale, anche questo sporco e con alimenti avariati e mal conservati, i carabinieri avevano notato che tra la merce in pessime condizioni c'erano alcuni sacchi di semi di soia con sopra il nome della società cinese che li produceva. Partendo da qui sono arrivati al blitz di ieri sulla via Prenestina. I semi di soia sono solo l'ultimo "pezzo" nella vetrina degli orrori scoperti dai Nas di Roma. All'inizio dell'anno è la volta di tonnellate di funghi avariati, due mesi fa a Tor Pignattara sono riso, farina, biscotti e couscous invasi da parassiti e urine di topi. A luglio, a Centocelle, finiscono sotto sequestro formaggi, salumi e prodotti ittici confezionati e tutti scaduti. Un'altra megafrode viene scoperta ad agosto, a Monterotondo: nella rete dei Nas finiscono 10 tonnellate di prodotti caseari lavorati con latte in polvere.

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