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Vigilantes sul Colosseo, via allo sciopero della fame

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«Cihanno preso in giro - spiega Orfeo, uno dei gladiatori che dal 14 al 18 agosto avevano occupato il Colosseo - Il sindaco Alemanno si era impegnato in prima persona a risolvere la nostra situazione, ma ad oggi nessuno ha fatto nulla e l'incontro in Prefettura è stata l'ennesima presa in giro. Se la prima volta sono riusciti a gabbarci, adesso non hanno più alibi e siamo intenzionati a proseguire lo sciopero della fame ad oltranza, finché non avremo risposte concrete sul nostro futuro». Massimo, Francesco, Giulio, Robinson, Giuseppe, Lamberto e Maurizio, hanno spiegato che hanno deciso di iniziare lo sciopero della fame in nome dei 300 lavoratori dell'istituto di Vigilanza dell'Urbe, che fa capo all'Associazione nazionale combattenti e reduci, che non hanno aderito alla privatizzazione. «Siamo lavoratori dell'ente morale - spiega uno dei gladiatori - e usufruiamo della stabilità di impiego. Quindi non potendo essere licenziati chiediamo che sia l'Associazione nazionale dei combattenti e reduci ad occuparsi della nostra posizione lavorativa».

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