Sì del sindaco a legge Concia Gli omosex: «Roma modello»
Ela promessa scatena l'ovazione. Imma Battaglia presidente di Gay projet e organizzatrice del Gay Village, usa la parola «alleanza» per definire la collaborazione instaurata con il Comune di Roma. Poi ci ripensa quando le fanno notare la parola "grossa" e rettifica: «parlavo di collaborazione» dice, sottolineando come «da un fatto negativo come l'aggressione sia nata una collaborazione moderna che responsabilizza la politica. Collaborazione che deve essere presa a modello in tutta Italia». Tutti contenti. Il presidente nazionale dell'Arci Gay Aurelio Mancuso ha ringraziato il sindaco per la richiesta dell'arresto dell'aggressore della coppia di gay e definito «un gesto importante» la costituzione di parte civile del Comune di Roma e «rilevante l'appoggio politico di Alemanno alla legge Concia». «Anche se noi - ha aggiunto Mancuso - siamo per l'estensione della legge Mancino, ma è un fatto politico nuovo che il sindaco dica che la legge Concia sia uno strumento utile alla città. Non vogliamo essere vittime, ma soggetti sociali». Mancuso ha scritto una lettera al presidente della Camera Fini: «la legge anti-omofobia non è più rinviabile». Fabrizio Marrazzo di Arcigay Roma ha ringraziato il sindaco per il suo intervento rispetto all'arresto dell'aggressore, ringraziamento che «viene anche dalla famiglia dell'aggredito». «Ma pur essendo soddisfatti degli impegni presi chiediamo di più - ha detto Marrazzo - ad esempio sulle coppie di fatto». Rita De Santis di Agedo, associazione di parenti e amici di ragazzi omosessuali, ha definito quella di Alemanno «una presa di posizione importante della politica che consente il diritto alla affettività». Ostilia Muras di Arcilesbica si è detta molto contenta perché «in questo modo cambia il contesto socio-culturale». Franco Grillini, leader storico degli omosessuali, è dell'avviso che «si comincia a rompere il muro per cui la violenza contro l'omosessualità viene considerata razzismo». G. M. Col.