Monumenti: arrivano i sensori anti-crollo

I monumenti e l'immenso patrimonio archeologico e architettonico di Roma da oggi possono contare su un nuovo sistema all'avanguardia che permette di prevenire ed evitare i danni dovuti alle scosse sismiche. Un progetto ideato dai sismologi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) che hanno già installato cinque sensori «anti-crollo» nel simbolo della romanità. Al Colosseo. Si tratta di apparecchiature in grado di misurare il grado di scuotimento del terreno, anche in presenza di piccolissime scosse, e le ripercussioni che ogni volta hanno sulla tenuta del monumento, in modo da definire eventuali interventi di messa in sicurezza. «Il terreno su cui si trova il Colosseo ha particolari proprietà geotecniche - spiega Arrigo Caserta, responsabile sismologico del progetto condotto assieme all'architetto Meo Grossi della soprintendenza ai Beni culturali - metà si trova su un bacino sedimentario di qualità più scadente, l'altra metà su un'area consolidata. Le proprietà elastiche sono differenti così come le risposte del monumento alle sollecitazioni». Grazie ai cinque sensori (due alla base, due al «primo piano» e uno nel terzo anello lato Colle Oppio) è possibile individuare i punti deboli che hanno bisogno di essere consolidati. Caserta spiega che «la parte che si affaccia su Colle Oppio è quella che in passato ha dato più segni di fragilità». Le scosse registrate, essendo Roma una città a basso rischio sismico, provengono dall'Appennino centrale e hanno sulla Capitale effetti diversi proprio a seconda delle caratteristiche del terreno. Nella valle del Tevere la capacità di amplificazione è maggiore. Infatti, dopo quella del Colosseo, un'altra postazione è stata installata nell'area archeologica di Largo Argentina. «Permette di studiare i picchi di scuotimento nella valle del Tevere e di equipararli con quelli nel resto della città». Intanto altri sensori saranno installati a Teatro Marcello. «Un Colosseo su scala più piccola - lo definisce Caserta - i risultati saranno molto interessanti».