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Gay aggrediti: "Mi voleva uccidere"

Roma, il Gay Village

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«Mi voleva uccidere perché ho abbracciato un altro ragazzo. I miei amici urlavano ma nessuno dei presenti ha mosso un dito». Dal letto d'ospedale del Sant'Eugenio, parla Dino, 28 anni, accoltellato a polmone e fegato e preso a calci come un sacco. L'amico spagnolo, di 33 anni, se l'è cavata con ferita alla testa provocata da una bottiglia. L'aggressione si è verificata l'altra notte all'uscita del Gay Village, all'Eur.   Il responsabile è stato già identificato e accusato di tentato omicidio: poche ore dopo, gli investigatori della Squadra mobile hanno rintracciato A.S., 40 anni, pregiudicato per reati contro il patrimonio e droga. È stato denunciato a piede libero.   «È assurdo, quei due ragazzi trentenni non avevano fatto niente di strano - racconta un amico testimone del massascro - Alle 4,30 della notte con altri tre amici siamo usciti dal Village. Abbiamo incontrato Dino e poi tutti insieme siamo andati al chiosco dei panini. Lì - continua - c'era anche l'aggressore. A un certo punto il ragazzo e un mio amico spagnolo si sono abbracciati, niente di strano. Il tizio ha reagito: "Ma che fate, che sono questi atteggiamenti, ci sono due quattordicenni". Noi abbiamo risposto: "Scusi, non si sta facendo niente di male, e poi i ragazzini a quest'ora non dovrebbero stare a casa?". Dal chiosco il tizio ha afferrato un bottiglia e l'ha spaccata sulla testa dello spagnolo. Mentre lo soccorrevo, l'aggressore ha afferrato il coltello e ha colpito Dino al fianco. Lui poveretto è rimasto senza fiato, è caduto a terra, perdeva sangue. La furia non è finita. Il tizio e un altro della comitiva hanno cominciato a prenderlo a calci allo stomaco. A quel punto abbiamo gridato: "Chiamate la polizia". I due e i loro amici sono montati sulle auto e sono fuggiti».   «Mai vissuti tempi così bui - commenta Vladimir Luxuria - La città è sempre più insicura per tutte le categorie deboli, non solo per le donne». Ilndignato il ssindaco Gianni Alemanno, soprattutto per la denuncia a piede libero del presunto aggressore. «Ancora una volta - dice - devo protestare vivamente per una decisione adottata da un magistrato. È inaccettabile che un accoltellatore che ha agito con un chiaro movente di intolleranza sessuale, mettendo in pericola la vita di due persone, sia oggi soltanto denunciato a piede libero per un mero cavillo procedurale. Desidero esprimere la mia solidarietà ai due ragazzi aggrediti che pagano il prezzo di un'intolleranza e di una violenza veramente ignobile e ingiustificabile».

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