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Ragazzina violentata alla sagra

I Carabinieri ad Arcinazzo Romano (Roma)

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Una studentessa di 16 anni è stata stuprata al termine di una sagra nel borgo antico di Arcinazzo Romano. Spinta a forza in un viottolo laterale che porta lontano dal dedalo di viuzze e vicoli imbanditi a festa per la tradizionale passeggiata enogastronomica «Magnalonga», la minorenne è stata assalita da un romeno di 18 anni appena conosciuto in paese. L'allarme è stato dato intorno alle 2 di notte dalle amiche, in cerca della ragazza, poi ritrovata seminuda e in evidente stato confusionale. Non ricordava i particolari, ma la visione del sangue e degli abiti strappati ha portato subito le amiche a capire la gravità di quanto accaduto. E il tam-tam fra gli amici della nutrita comitiva ha immediatamente scatenato una caccia allo stupratore, salvato dal linciaggio solo grazie al provvidenziale intervento dei carabinieri della compagnia di Subiaco. I militari del capitano Alessandro De Vico hanno evitato a fatica l'istinto di vendetta rabbiosa di oltre una trentina di ragazzi, arrestando il romeno, O.G.C., 19 anni a novembre e figlio di una coppia che risiede in un'altra provincia del Lazio. Il ragazzo è stato fermato per violenza sessuale aggravata su ordine del sostituto procuratore di Tivoli, Giuseppe Mimmo, e oggi verrà interrogato dal Gip per la convalida dell'arresto. La studentessa è stata medicata e poi dimessa dal pronto soccorso dell'ospedale di Subiaco, ed è rientrata nel paese in cui risiede. Mentre il giovane si trova ora nel carcere di Rebibbia: era arrivato in Italia da poche settimane e ha detto agli inquirenti di essere stato assunto come guardiano notturno in una ditta degli Altipiani di Arcinazzo. Proprio la località montana ai confini tra le province di Roma e Frosinone già toccata da un caso simile nel giugno scorso: una violenza sessuale ai danni di una minore del luogo, di cui è stato accusato un 27enne nigeriano ospite (subito trasferito) del Centro d'accoglienza per immigrati che si trova nell'ex hotel «Il Caminetto». Una struttura, quella aperta dall'Arciconfraternita del SS. Sacramento, contestata sin dall'ottobre scorso con petizioni, sit-in e ricorsi al Tar per problemi di ordine pubblico e di integrazione tra gli 80 richiedenti asilo e i circa 200 residenti.

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