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I controlli della Capitaneria sulle spiagge restituiscono senso al regolamento regionale approvato pochi mesi fa.

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Siamoandati due volte negli stabilimenti balneari del nostro litorale e abbiamo trovato un vero e proprio Far West. Ingressi al mare consentiti soltanto a chi paga, lettini sistemati a pelo d'acqua in barba alle regole, spiagge libere di fatto «annesse» alle strutture private per guadagnare più spazi da vendere ai bagnanti. Intendiamoci, non è soltanto colpa dei gestori che peraltro quest'anno hanno dovuto fare i conti con una crisi che ha ridotto gli affari. Spesso sono i clienti a chiedere sistemazioni vietate. Fatto sta che in molti lidi tutto sembra concesso. Bene dunque i blitz della Capitaneria e le prime multe. In questo modo saranno assicurati i diritti dei cittadini. Possibile che un romano non possa andare in spiaggia se non affitta ombrellone e lettino? Non c'è scusa che tenga: gli arenili sono beni «demaniali e inalienabili» per cui i titolari degli stabilimenti sono custodi giudiziari e neppure proprietari delle strutture. Adesso le verifiche devono continuare. Certo sarebbe bello se con ogni nuova norma venisse specificato anche chi e come deve controllare. Tanto per evitare di approvare leggi che invece di semplificare la convivenza finiscono per complicarla. Dando ragione ai prepotenti.

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